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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Scoperta a Palazzo Moroni una lapide in ricordo dei caduti dell’Arma dei carabinieri dal 1866 a oggi

La lapide riporta la scritta “La città di Padova in ricordo dei Carabinieri caduti per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni”

Alle ore 12 di sabato 19 dicembbre il Comandante Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, Generale di Corpo d’Armata Enzo Bernardini e il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, hanno scoperto una lapide in ricordo dei Caduti dell’Arma dei Carabinieri dal 1866 al 2020, posizionata nel sottoportico di Palazzo Moroni, sul lato che costeggia via Oberdan.

Targa

Alla posa della lapide hanno presenziato anche il Comandante della Legione Carabinieri “Veneto”, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, nonché il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Questore e il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Padova. La lapide riporta la scritta “La città di Padova in ricordo dei Carabinieri caduti per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere Istituzioni” ed è stata posta dall’Amministrazione Comunale di Padova per ricordare tutti i militari dell’Arma che dal 1866 al 2020, hanno sacrificato la vita nel compimento del servizio a favore della comunità patavina, contribuendo con il più estremo sacrificio alla prosperità e alla tutela della legalità sul territorio. Il 1866 costituisce una data significativa per la presenza dei Carabinieri nella città di Padova: il 27 luglio di quell’anno, infatti, per Decreto del luogotenente generale di S.M. Vittorio Emanuele II, Re d’Italia, veniva istituita una Legione provvisoria, con sede a Padova, per le province del Veneto già soggette all’Austria ed in quei giorni occupate dall’Esercito Nazionale. Essa abbracciò tutto il Veneto e la Provincia di Mantova e da quel momento, che sancisce il primo insediamento dei Carabinieri sul territorio padovano, la tutela per l’ordine e la sicurezza pubblica è stata e continua ad essere assicurata dai militari che, con il loro quotidiano servizio e sacrificio, concorrono concretamente a garantire una cornice di legalità per consentire ai cittadini e alle organizzazioni produttive di prosperare per il benessere della collettività e del territorio. Da allora numerosi sono stati i Carabinieri che hanno donato il bene più prezioso a favore della comunità, perdendo la vita nello svolgimento del servizio. Tra questi, oltre ai più conosciuti App. Enea Codotto e Car. Luigi Maronese, entrambi insigniti di Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria, 4 sono stati i caduti insigniti di Medaglia d’Argento al Valor Militare, 8 insigniti di Medaglia di Bronzo al Valor Militare e 4 di Medaglia di Bronzo al Valor Civile. Tra i 4 militari a cui è stata riconosciuta la medaglia d’Argento al Valor Militare c’è anche il Generale Giuseppe Dezio, a cui è intitolata la caserma di Prato della Valle dove ha sede il Comando Interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto”, fucilato il 28 aprile 1945, a Padova, dopo essere stato catturato dalle Truppe Naziste - SS essendosi egli dedicato all’organizzazione e al potenziamento dei nuclei di resistenza armata e di uno speciale servizio di assistenza morale e materiale ai combattenti clandestini della libertà

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