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Cronaca Prato / Via Cavazzana

Sparatoria al fast food: scovato il complice. A casa del reo confesso si continua a spacciare

Il Norm dei carabineri ha effettuato due arresti per il tentato omicidio di via Cavazzana. Confermate le accuse per l'albanese che sparò per un regolamento di conti

Ha un nome anche il secondo autore della sparatoria che la notte tra l'8 e il 9 ottobre ha gettato nel panico la zona di Prato della Valle. È in carcere insieme all'esecutore materiale, preso a meno di un giorno dall'aggressione.

La vetrina del fast food infranta dallo sparo

I colpevoli

Sono due gli arrestati per la notte da Far West di via Cavazzana, entrambi albanesi e residenti in città, oltre che noti pregiudicati. Il 38enne Ervis Rapiki era stato catturato poche ore dopo la sparatoria e si trovava già al Due Palazzi. Il 23enne Endri Cala lo ha invece raggiunto nei giorni scorsi, prelevato dai carabinieri del Norm su disposizione del tribunale.

Minuti di terrore

Quella notte Rapiki, noto spacciatore che rifornisce i piccoli pusher di strada, sarebbe stato picchiato da tre tunisini per un debito di droga. Chiamati due connazionali, avrebbe inseguito i tre nordafricani a bordo di due Fiat noleggiate. Avvistati i fuggiaschi in via Cavazzana, il 38enne non ha esitato a sparare due colpi ad altezza uomo. Uno dei proiettili si è conficcato nel muro del Friend's fast food, dove uno dei tunisini si era rintanato scappando dal retro. Fortuna ha voluto che l'ogiva non colpisse il proprietario né il cliente che in quel momento di trovavano nel ristorante.

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In foto: Corrado Quarta, comandante del Norm, e Antonello Sini, comandante della compagnia dei carabinieri di Padova

La cattura e la confessione

Dopo la fuga in auto, Rapiki è stato rintracciato in via Bembo. Aveva confessato e in casa gli erano stati trovati 120 grammi di droga e 22mila euro in contanti, segno evidente della sua attività di spacciatore di grosso calibro. Inizialmente accusato di spaccio e tentato omicidio, dal 9 ottobre era detenuto in attesa degli sviluppi delle indagini, che ne hanno confermato le responsabilità.

Nuove accuse: la compagna continua a spacciare

Con lui è stato incarcerato anche il 23enne Endri Cala. Per entrambi l'accusa, pesantissima, è di tentato omicidio aggravato da premeditazione e futili motivi. Vi si aggiungono detenzione e porto illegale di arma da fuoco e, solo per Rapiki, anche lo spaccio di stupefacenti. Nell'ambito della droga, cuore pulsante della triste vicenda, è stata denunciata anche la convivente del 38enne. La donna, 35 anni e anche lei di origine albanese, era con il fidanzato al momento dell'arresto e nonostante i guai del compagno ha portato avanti la loro attività di spaccio. Cercando il complice i carabinieri hanno perquisito di nuovo la casa della coppia, trovando 11 grammi di hashish e 2mila euro. Oltre alla sua sono state perquisite altre sette abitazioni di persone albanesi e kosovare, non indagate ma considerate vicine ai due arrestati.

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