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Cronaca

Terremoto, 6: quasi quanto a L'Aquila. 7 morti nel Ferrarese

Veneto quasi "illeso", mentre sono 7 le vittime accertate nei paesi vicino all'epicentro: 4 operai e 3 donne. La scossa di poco inferiore a quella di 6.2 che devastò L'Aquila

"Stiamo controllando gli edifici scolastici in maniera da riaprire le scuole domattina con una ragionevole tranquillità, non abbiamo evidenza di danni o emergenze particolari in città". A dirlo il sindaco di Padova Flavio Zanonato, che dalle prime ore di questa mattina sta coordinando le operazioni di controllo in città sugli edifici pubblici. A Padova i principali monumenti non sembrano aver subito danni. Transennamenti precauzionali sono stati effettuati sull'oratorio di San Rocco, che fa parte del complesso di palazzo Moroni, sede del municipio, per un movimento della copertura, e su un angolo del cortile del museo degli Eremitani, dove nelle prossime ore i tecnici condurranno la ricognizione statica su un cornicione.

DANNI IN REGIONE. Veneto quasi "illeso". Nessun danno significativo, ma centralini dei vigili del fuoco intasati dalle telefonate di cittadini in cerca soprattutto di informazioni: questo è il quadro, secondo la protezione civile del Veneto, delle scosse di terremoto che sono state avvertite nel corso della notte in tutta l'area della pianura veneta. Qualche danno è segnalato nel rodigino, tra Ficarolo e Fiesso Umbertiano, senza comunque alcuna conseguenza per le persone. Dalle prefetture dei capoluoghi veneti non sono giunte al momento alla protezione civile segnalazioni particolari.

FERROVIE. A titolo precauzionale la circolazione ferroviaria tra Bologna e Padova è stata bloccata nella notte, mentre sono in corso controlli, sempre a titolo preventivo, anche sull'asse Bologna-Verona.

LE VITTIME E I FERITI. Ben 7 i morti. Un operaio dopo il crollo del tetto della fonderia Tecopress di Dosso, frazione di Sant'Agostino a Ferrara. Due operai sono deceduti sempre a Sant'Agostino sotto le macerie di una fabbrica di ceramica. Si tratta di Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni: lavoravano al reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche quando è crollato il tetto della fabbrica. Avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. Confermato anche il decesso di una persona nel crollo di un capannone industriale di un'azienda, la Ursa, a ciclo continuo di polistirolo espanso a Ponte Rodoni di Bondeno, nel Ferrarese. Quest'ultimo è un operaio marocchino di 29 anni, il suo turno sarebbe terminato alle 5: è stato colpito in testa da una trave. Il sisma ha causato anche la morte di Nevina Balboni, 103 anni il prossimo giugno, morta nel suo casolare di campagna, tra San Carlo e Sant'Agostino, colpita alla testa dai calcinacci; e Anna Abeti, 86 anni, che si è sentita male dopo la forte scossa di terremoto della scorsa notte ed è deceduta dopo il ricovero all'ospedale a causa di un ictus. Ed è una donna, ma questa volta di appena 37 anni, la settima vittima: Gabi Ehsemann, questo il suo nome, si era trasferita in Italia a gennaio, per lavorare alla Carpigiani, storica azienda di macchine da gelato di Anzola dell'Emilia. Il suo cuore non ce l'ha fatta a sopportare la grande paura che il terremoto si è portato dietro come un'ombra. Secondo le forze dell'ordine si registrano una cinquantina di feriti non gravi.

AQUILA 6.2, OGGI 6. Forte quasi quanto quello a L'Aquila. Il 6 aprile 2009 la terra tremò con magnitudo a 6.2. Il terremoto che stamattina è stato avvertito a Padova svegliando la gente e che ha avuto per epicentro l'Emilia si è fermato poco al di sotto: a 6. Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha rivisto infatti a 6 (dal precedente 5.9) la magnitudo del forte terremoto che ha colpito nella notte l'Emilia Romagna, e l'ipocentro della scossa a 5,1 chilometri di profondità (dai precedenti 10,1). Degli altri recenti "grandi" terremoti in Italia, quello del 1976 in Friuli è stato di magnitudo 6.2, quello dell'Irpinia (1980) di magnitudo 6.8, quello di Umbria e Marche (1997) di magnitudo 5.6.

EVACUAZIONI. A Mirandola, ancora n provincia di Ferrara, è stata disposta l'evacuazione dei malati gravi ricoverati nell'ospedale cittadino. La decisione, si apprende dalla protezione civile, è stata presa a scopo precauzionale dopo il terremoto che ha colpito la zona. Si sta evacuando anche una casa per anziani a Finale Emilia, comune vicinissimo all'epicentro, sempre a scopo precauzionale.

I DANNI. A Padova, alla centrale operativa della polizia municipale solo segnalazioni di "un paio di cornicioni pericolanti", riferisce l'assessore comunale Marco Carrai. Crolli invece in alcune fabbriche di Bondeno, in provincia di Ferrara. Crollato anche un campanile a Sant'Agostino, sempre nel ferrarese. Una chiesa a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, è crollata, mentre vengono segnalate gravi lesioni a molti edifici storici dello stesso paese tra cui il municipio.

Terremoto 20.05.2012: le prime foto dei danni

NUOVA SCOSSA. Ore 5:03, la terra ha tremato nuovamente nel Padovano. Probabilmente una scossa di assestamento dopo lo "scossone" di un'ora fa. La rete sismica nazionale dell'INGV ha registrato, per quest'ultima, una magnitudo di 4.9 con localizzazione sempre nel distretto sismico della pianura padana emiliana.

IL TERREMOTO ALLE 4:04. Una ventina di interminabili secondi. Tanto è stata avvertita a Padova la scossa di terremoto che quest'oggi, domenica 20 maggio, ha svegliato di soprassalto dai loro letti e dalle loro case la gente: in molti i padovani riversatisi fuori in strada dal panico e decine le telefonate ai vigili del fuoco. Un movimento di tipo sussultorio che si è sentito distintamente in città e provincia.

EPICENTRO IN EMILIA. Secondo i rilievi del Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) il sisma è di magnitudo 5.9 - dato successivamente corretto a 6 - ed è stato registrato alle 4:04 in Emilia Romagna ed avvertito in gran parte del Nordest. Ha avuto ipocentro a 10,1 chilometri di profondità - dato successivamente corretto a 5,1 - ed epicentro a 36 chilometri a nord di Bologna, vicino al comune di Finale Emilia.

PRIMA SCOSSA ALL'1:13. La terra ha iniziato comunque a tremare in modo già preoccupante all'1:13 di stanotte, quando una prima scossa di terremoto di magnitudo 4.1 è stata registrata in pianura Padana, tra le province di Modena, Mantova, Ferrara e Rovigo. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 6,2 chilometri di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Finale Emilia e San Felice sul Panaro, e di quello mantovano di Sermide. La scossa è stata seguita all'1:43 da una replica di magnitudo 2.2.

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