rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Terrorismo, espulso dall'Italia un marocchino fondatore di un centro islamico di Padova

Con questo provvedimento, il primo del 2017, il Ministero dell'Interno ha reimpatriato un 32enne, cittadino marocchino, residente a Padova, con un permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi familiari

Intense attività investigative della Digos hanno portato all'espulsione dallo Stato per motivi di sicurezza del fondatore del centro culturale islamico “Alhikmah” in via Turazza a Padova. Con questo provvedimento, firmato dal ministro dell'Interno Marco Minniti, il primo del 2017, è stato reimpatriato un 32enne, cittadino marocchino, residente a Padova in zona Mortise, con un permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi familiari.

RADICALIZZAZIONE. L'uomo aveva recentemente iniziato un percorso di radicalizzazione abbracciando l’ideologia jihadista. Arrivato in Italia nel 2003, si era regolarmente trasferito a Padova nel 2007 e nel 2010 aveva sposato una cittadina moldava, dalla cui unione è nata una bimba. Si era poi separato nel 2012 e il Tribunale dei minori di Venezia aveva disposto il divieto di espatrio per la minore unitamente al padre, per scongiurare il rischio che potesse portarla in Marocco; l’uomo aveva imposto l’uso del velo alla moglie ed anche alla piccola, dimostrando quindi una propensione all’integralismo molto marcata.

UN "DOVERE" DA COMPIERE. Le indagini hanno dimostrato che il 32enne era impegnato nell’attività di propaganda e proselitismo attraverso la diffusione di video e messaggi in lingua araba su WhatsApp, Skype e Viber. Dall'analisi del materiale informatico trovato nella casa di Mortise, è emersa la volontà di compiere un “dovere” verso il proprio Paese, partecipando ad un non meglio precisato evento. Sono stati inoltre trovati video e fotografie che ritraggono i luoghi di maggiore concentrazione di folle presenti nel centro di Padova, nonché numerosi files audio riproducenti sermoni tenuti da Imam salafiti che commentano pagine del Corano incitando al martirio e giudicando infedeli gli stessi islamici che si confondono ed usano modelli di vita occidentale. 

SOGGETTI PERICOLOSI. Lo straniero è stato accompagnato allo scalo aereo di Milano Malpensa, da dove è stato imbarcato verso Casablanca. Con il rimpatrio di mercoledì, il primo del 2017 - segnala il Viminale in una nota - salgono a 133 i soggetti legati ad ambienti dell’estremismo religioso espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015 ad oggi. In particolare, il marocchino era all’attenzione degli investigatori perché risultava tra i fondatori di un centro culturale islamico di Padova. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terrorismo, espulso dall'Italia un marocchino fondatore di un centro islamico di Padova

PadovaOggi è in caricamento