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Cronaca

Jihad, "reclutatori" in Veneto: 5 persone indagate per terrorismo

Nel mirino dei Ros di Padova 5 stranieri, quasi tutti residenti sul territorio regionale, per associazione eversiva. La provincia euganea è stata individuata dall'intelligence come uno dei loro centri operativi

Nei giorni scorsi i servizi segreti avevano messo in allerta l'Italia sulla possibilità di attentati da parte di fanatici religiosi. Tra le province a rischio di "reclutamento" nelle schiere dell'Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante) per combattere nella jihad, era stata segnalata anche quella di Padova. Sarebbero una trentina, come riporta il Corriere del Veneto, le persone tenute sotto controllo a livello regionale, dai Ros e dalla Digos. Il clima di fervore degli ultimi mesi, a seguito delle tensioni in Africa e in Medio Oriente, avrebbe attecchito anche tra alcuni predicatori in Veneto. Di qui le indagini avviate dalla procura distrettuale di Venezia (deputata a questioni di terrorismo), e l'iscrizione nel registro degli indagati di cinque persone, per associazione eversiva.

CINQUE INDAGATI. Nel mirino dei Ros di Padova, sarebbero finiti cinque stranieri, quasi tutti residenti in Veneto. Il loro ruolo non sarebbe quello di combattenti, quanto piuttosto di "reclutatori", ovvero persone il cui compito è quello di individuare soggetti da indottrinare alla Guerra Santa, per attentati interni oppure da mandare sui vari campi di battaglia disseminati nel mondo, a partire dalla Siria. E, almeno in un caso, ci sarebbero riusciti. Un ruolo cruciale, il loro: scovare individui adatti, di solito tra persone disperate e immigrati non integrati, addestrarli alla causa, e poi spedirli sui vari fronti di guerra, stando bene attenti a dissimulare le tracce. Padova è stata individuata dall'intelligence come uno dei centri nevralgici di questa operazione.

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