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Cronaca

Rappresaglia nazifascista del 17 agosto 1944: il Comune ripristina il vecchio testo

Giordani: "la nuova amministrazione hanno voluto riportare nel manifesto che ricorda la commemorazione la frase già utilizzata in passato"

Commemorazione della rappresaglia nazifascista del 17 agosto 1944: il Comune ripristina il testo storiograficamente corretto dell'avviso pubblico delle cerimonie

GIORDANI. “La storia non si può modificare e neppure “sfumare”. Le parole che ricordano la rappresaglia nazifascista del 17 agosto 1944 hanno un senso che non deve essere travisato. Infatti fu un omicidio per futili questioni tra un colonnello fascista e un maresciallo nazista, e non una azione partigiana, il pretesto per scatenare la rappresaglia. E' per queste ragioni – si legge nella nota- che il sindaco Sergio Giordani e la nuova amministrazione hanno voluto riportare nel manifesto che ricorda la commemorazione la frase già utilizzata in passato, per spiegare l'ambito in cui avvenne l'omicidio: “dieci partigiani ingiustamente accusati della morte del militare fascista col. Bartolomeo Fronteddu, in realtà ucciso da altri fascisti”. 

LA TARGA. “Modificare la frase, cancellando ogni riferimento al fatto che la morte del colonnello Fronteddu avvenne per mano di fascisti e non fu in alcun modo riconducibile alla resistenza e tanto meno ai dieci partigiani, che erano in carcere, come ha fatto la precedente amministrazione distorce e falsa il senso di un fatto storico, gravissimo, che la città giustamente commemora  ancora con dolore. Il sindaco Sergio Giordani ha anche assicurato all'Anpi la sua grande attenzione alla richiesta, di apporre una targa che ricostruisce correttamente i fatti dell'epoca a fianco della lapide commemorativa posta alla caserma Pierobon di Chiesanuova”.  

LA COMMEMORAZIONE. “Un atto di barbarie che sarà ricordato anche quest'anno con due cerimonie, la prima in mattinata alla caserma Pierobon in via Chiesanuova, la seconda in via Santa Lucia nel pomeriggio. Oggi noi abbiamo il dovere di non dimenticare queste vittime innocenti, e meditare sui valori morali ed etici che hanno motivato questi come altri giovani a lottare contro il nazifascismo, per la libertà di tutto il Paese e non dobbiamo dare per scontato che la nostra la democrazia e i nostri valori siano oramai scontati e acquisiti per sempre”. 

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