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Cronaca Barbona

Assistente sociale e tecnico della caldaia fasulli derubano due anziane in casa: arrestati

Una coppia nomade del Veronese è risultata responsabile di un furto aggravato in concorso commesso, lo scorso 3 febbraio, nell'abitazione di una 77enne di Barbona

Due ordinanze di custodia cautelare in regime degli arresti domiciliari sono state eseguite venerdì dai carabinieri della stazione di Vescovana, con la collaborazione dei militari della stazione di Cerea (Verona), nei confronti di una coppia di nomadi rintracciata all’interno di un campo in via Firenze a Cerea.

GLI ARRESTATI. Si tratta di C.B., 35enne originaria di Legnago (Verona), e del suo convivente, F.L., nativo di Manerbio (Brescia). entrambi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari nello stesso campo nomadi dove sono anche residenti, come disposto dal provvedimento restrittivo emesso il 12 aprile dall’ufficio del gip del Tribunale di Rovigo, Pietro Mondani.

LA FINTA ASSISTENTE SOCIALE. I due, al termine di un'attività investigativa condotta dai carabinieri di Vescovana, sono risultati responsabili di un furto aggravato in concorso commesso, lo scorso 3 febbraio, nell’abitazione di una 77enne di Barbona. In quell'occasione, B.C. aveva suonato alla porta della vittima qualificandosi come assistente sociale, sostenendo di trovarsi lì per verificare i documenti della sua pensione e quelli della cognata convivente, di 94 anni, che in quel momento si trovava a letto.

IL FINTO TECNICO DELLA CALDAIA. La finta assistente sociale era riuscita a catturare l’attenzione dell’anziana asserendo che erano in previsione degli aumenti di pensione di circa 300 euro e, per tale motivo, si era fatta esibire tutta la documentazione. Nel frattempo, aveva suonato alla porta anche L.F., qualificandosi come tecnico per la manutenzione della caldaia e chiedendo di visionarla. A questo punto la donna anziana aveva accompagnato all’esterno il finto tecnico, lasciando B.C. libera di rovistare in casa e di impossessarsi della somma di 3mila euro, che si trovava riposta nella borsa della vittima.

LE INDAGINI. Poco dopo i due complici si erano allontanati dalla casa lasciando la donna che, poco dopo, si era accorta di essere stata derubata. Sconsolata, la vittima si era recata dai carabinieri per denunciare il fatto, facendo così scattare le indagini dei militari, coordinati dal sostituto procuratore Sabrina Duò. Gli inquirenti sono riusciti a dare un volto e un nome agli autori del colpo, in seguito riconosciuti anche dalla parte offesa, e hanno quindi richiesto all’autorità giudiziaria l’emissione del provvedimento cautelare detentivo eseguito venerdì mattina.

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