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Cronaca San Giorgio in Bosco

Truffa all'Inps: si finge dipendente per avere il permesso di soggiorno a spese dell'anziana

Un'ignara 76enne si è trovata a pagare i contributi a uno straniero: per l'Inps era suo dipendente, invece era un imbroglio organizzato da un'amica e un consulente senza scrupoli

Un lavoro come colf per ottenere il permesso di soggiorno. A scapito però dell'ignara vittima che, imbrogliata da un'amica, si è trovata a pagare i contributi a una persona che non ha mai conosciuto.

I protagonisti: vittima e truffatori

Gli attori in gioco sono tanti. C'è la vittima, una 76enne padovana, e ci sono i malfattori: un 44enne salernitano, un indiano di 32 anni e una 68enne vicentina amica dell'anziana, tutti denunciati per truffa in concorso. A smascherarli sono stati i carabinieri di Tombolo. I tre si erano accordati per creare un finto rapporto di lavoro in modo che l'indiano, dimostrando di avere una regolare occupazione a casa della padovana, potesse ottenere il permesso di soggiorno. É bastato carpire i dati della vittima e inserirli nel sistema previdenziale nazionale ed ecco l'inganno.

L'allarme

Tutto è cominciato ad agosto, quando la 76enne di San Giorgio in Bosco è arrivata in caserma con un bollettino dell'Inps. Secondo il documento, avrebbe dovuto versare 400 euro di contributi per pagare il lavoro di colf svolto da un giovane indiano a casa sua. Peccato che la donna non avesse mai assunto nessuno e non conoscesse l'indiano in questione. Pensando a un errore i militari hanno fatto un controllo, scoprendo un'amara verità.

Qualcosa non torna

Il bollettino era autentico, eppure la 76enne era vittima di una truffa. I suoi dati e quelli dell'indiano 32enne I.M., che vive nel vicentino, erano stati inseriti nella banca dati dell'Inps come datore di lavoro e dipendente. Ad aprire la pratica è stato C.L., 44enne di Salerno di professione consulente del lavoro. Ma come poteva il campano, che ha diversi precedenti, avere a disposizione i dati di due persone che vivono in Veneto?

Tradita dall'amica

La risposta ha lasciato con l'amaro in bocca l'anziana vittima. Ad avviare la truffa è stata una sua conoscente: R.M.T., pregiudicata 68enne di Vicenza, ha conosciuto l'indiano e contattato il salernitano. L'accordo era semplice: la donna ha fornito i dati dell'indiano e dell'anziana al consulente del lavoro che, beneficiando della sua posizione, ha aperto la pratica all'Inps facendo figurare lo straniero come dipendente della padovana. L'indiano avrebbe così avuto un lavoro (falso) e il permesso di soggiorno (vero) pagando una somma ai due complici. Un raggiro in piena regola sia nei confronti dell'anziana che verso l'Inps, costato ai tre una denuncia. Fortunatamente la 76enne si è accorta dell'imbroglio prima di pagare, ma la delusione è stata cocente.

Illustre precedente

Non è la prima volta che si verificano truffe ai danni dell'Inps per far ottenere agli stranieri il permesso di soggiorno. Il mese scorso tre persone sono finite in arresto per aver creato una finta rete di assunzioni che ha permesso a 74 immigrati di regolarizzare la loro posizione in Italia e spillare allo Stato i contributi per malattia e maternità, e in certi casi addirittura uscire di galera. Il tutto senza passare un solo giorno al lavoro.

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