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Cronaca Trebaseleghe

Soldi falsi a pesca di beneficenza in parrocchia: arrestati 2 truffatori

Maurizio O., 46enne residente a Loreggia, e la convivente Monica T., di 52 anni, sono finiti in manette per tentata truffa e ricettazione. In casa è stato rinvenuto l'intero armamentario per produrre monete falsificate

E pensare che quei soldi sarebbero stati devoluti in beneficenza. Hanno scelto proprio la festa parrocchiale di Trebaseleghe per tirare fuori le loro banconote fasulle. Tutte da 50 euro, tutte confezionate in casa con un'apposita stampante. Il raggiro però è venuto a galla e i due individui, Maurizio O., 46enne originario di Dolo e residente a Loreggia, e la convivente Monica T., di 52 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato per spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, tentata truffa, ricettazione e detenzione abusiva di arma da fuoco.

LA TRUFFA. I carabinieri della stazione di Trebaseleghe, con l'aiuto dei militari di Piombino Dese, sono riusciti a fermare i due delinquenti mercoledì mattina, intorno alle 7. La donna, nella serata precedente, aveva tentato di spendere 50 euro in banconota, risultati poi falsi. Alla stessa festa, erano state intercettate altre due banconote con lo stesso numero di serie: evidentemente false anche quelle.

LA PERQUISIZIONE. La successiva perquisizione personale e domiciliare ha permesso agli uomini dell'Arma di rivenire altre tre banconote finte da 50 euro, quella originale utilizzata come matrice e materiale vario (stampante, carta e lamina d'argento adesiva) per la falsificazione del denaro. Non solo. In casa c'erano anche un fucile da caccia calibro 28, marca "Polarmis", risultato rubato da un'abitazione di Santa Giustina in Colle, e una pistola calibro 8, di proprietà del defunto padre dell'arrestato, di cui non era stata presentata regolare denuncia. 

L'ARRESTO. La coppia, espletate le formalità di rito, adesso si trova agli arresti domiciliari, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il 46enne è stato inoltre deferito in stato di libertà per i reati sulle armi. L'intero materiale recuperato dai militari è stato posto sotto sequestro. 

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