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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Truffatori seriali: rubavano cospicue somme di denaro a ignari cittadini con l'inganno

Lui originario della Sicilia, lei di Brugine erano soliti chiedere aiuti per finte malattie o spacciarsi per membri delle forze dell'ordine per farsi consegnare le somme richieste

E’ finita in manette una coppia di truffatori seriali che raggiravano ignari cittadini e riciclavano il denaro. A conclusione di un’attività investigativa della procura di Padova, è stato arrestato un 36enne di origini siciliane e ai domiciliari è finita l’ex convivente di 32anni residente a Brugine.

I REATI. Ai due indagati sono stati contestati 25 reati di diversa gravità: undici per truffa, sei per falsa testimonianza, due di auto-riciclaggio, oltre alla sostituzione di persona, usurpazione di titoli, falso ideologico, falsa testimonianza e insolvenza fraudolenta, commessi tra le province di Padova, Ragusa e Catania tra il novembre 2015 e l’aprile 2017. Ad avviare l’indagine i carabinieri di Legnaro che avevano notato i due individui stazionare per diverso tempo nelle sale slot e nelle tabaccherie della Saccisica. La coppia era solita versare cifre di denaro cospicue, anche di 250mila euro, su carte pre-pagate e conti per giochi di scommesse on line, prelevate da terze persone in tutta Italia. Tante le vittime che hanno sporto denuncia e che sono state raggirate.

LE TRUFFE. L’uomo, G.C., molto abile a persuadere le sua vittime, le individuava tra quelle in difficoltà per vicende legali e si presentava come appartenente alle forze dell’ordine o come ufficiale giudiziario. Insieme alla donna che fungeva da complice, raccontavano di avere conoscenze influenti, per aiutare le vittime nel seguire le pratiche legali in cambio di somme di denaro per consulenze legali o incartamenti. In altri casi utilizzava lo stratagemma della falsa malattia della compagna e della sorella per ottenere prestiti economici. Un impiegato e un pensionato, impietositi erano arrivati a prestargli anche 5mila e 6mila euro. I soldi venivano messi nelle carte pre-pagate o nei conti per il gioco on line al fine di ripulirli e riciclarli. Non solo. L’uomo, che era stato pizzicato lontano da casa, nonostante una misura di sorveglianza speciale, aveva esibito alle forze dell’ordine un fittizio lavoro presso un’azienda trevigiana.

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