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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Monselice

Anziani truffati e derubati, arrestata famiglia di nomadi

Un anno di indagini dei carabinieri per l'operazione denominata "porta a porta". Oltre 50 i furti contestati tra le province di Ferrara, Rovigo e Padova, a Monselice. In manette marito, moglie, due figlie e una nipote

Maxi operazione dei carabinieri del comando provinciale di Ferrara, che hanno arrestato 5 componenti di una banda di nomadi specializzata in furti in abitazione. In carcere sono finiti marito, moglie, due figlie e una nipote. Le indagini erano iniziate nell'ottobre 2012, dopo un furto sventato dalla vicina di casa di una anziana novantenne. Nell'ambito dell'operazione, denominata "porta a porta", vengono contestati alla banda oltre 50 furti in case di anziani e truffe, tra le province di Ferrara, Rovigo e Padova.

ANCHE A MONSELICE. Per i 5 arrestati, rubare e raggirare persone anziane sole e indifese era un lavoro. Le donne del gruppo uscivano di casa alle 8 del mattino, da due campi sosta stanziali, e dopo aver lasciato i bambini all'asilo, battevano le campagne. E qui sapevano dove rubare, spesso aiutati da basisti. Furti e truffe sono avvenuti a Copparo, Berra, Tresigallo, Ro Ferrarese, San Martino di Vanezze (Rovigo), Monselice (Padova), Rovigo, Crispino (Rovigo), Adria (Rovigo), Occhiobello (Rovigo), Gaiba (Rovigo), Voghiera (Ferrara) e Stienta (Rovigo). Nelle case incustodite, in zone isolate, le donne entravano utilizzando chiavi o grimaldelli, senza far danni alle porte. Asportavano denaro e oggetti in oro, orologi preziosi ma anche vestiti e generi alimentari come damigiane di vino, salami, attrezzature da giardinaggio e animali da cortile. Sceglievano le case in cui erano presenti solo persone anziane oppure case non abitate temporaneamente.

COLPI PER 60MILA EURO. Le tecniche utilizzate sono risultate le più svariate, ad esempio, in una circostanza, una delle donne si fingeva incaricata dell'Inps e, con la promessa di far mantenere l'assegno della pensione, si faceva consegnare tutto l'oro che aveva in casa. Oppure con scuse banali fingendo di cercare case in affitto, di acquistare o vendere prodotti locali con lo scopo di entrare in contatto con la vittima, utilizzando comunque modi garbati. Le donne, si muovevano con una utilitaria, erano sempre ben vestite, agivano come un vero e proprio "gruppo organizzato" con compiti e ruoli ben precisi: autista, il palo, l'incaricata di parlare con la vittima per distrarla e l'incaricata di rovistare ed impossessarsi della refurtiva. Due delle donne, madre e figlia erano già stata arrestate nel febbraio scorso. Anche il capo famiglia era specializzato in furti, in case, di oggetti in oro, orologi Rolex e denaro contante. Si faceva aiutare da un 70enne, pensionato di Tresigallo che faceva da basista: l'uomo faceva lavoretti di imbianchino nelle case della zona e poi segnalava al capo famiglia dove gli anziani tenevano soldi, quali erano più facoltosi o meno. Il valore stimato della refurtiva è di circa 60mila euro.

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