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Ucraina, oltre 1.100 profughi già arrivati nel Padovano: si lavora per trovare più posti letto

Il Prefetto Raffaele Grassi ha presieduto nella mattinata di mercoledì 23 marzo la “cabina di regia” istituita per gestire l’accoglienza dei cittadini ucraini in arrivo in provincia a seguito della crisi in atto

Il Prefetto Raffaele Grassi ha presieduto nella mattinata di mercoledì 23 marzo la “cabina di regia” istituita per gestire l’accoglienza dei cittadini ucraini in arrivo in provincia a seguito della crisi in atto

Ucraina

All’incontro hanno partecipato il presidente della Provincia, l’assessore al sociale del Comune di Padova in rappresentanza del Sindaco, il vicequestore vicario, il comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza. Erano inoltre presenti il console onorario della Repubblica di Ucraina, il rappresentante dell'Ulss 6 Euganea, il rappresentante di Assindustria Venetocentro, il direttore della Caritas Diocesana e il presidente del Centro Servizi Volontariato di PadovaRovigo. Il Prefetto ha, in primo luogo, fornito i dati concernenti gli ucraini attualmente giunti in provincia di Padova che vedono, in particolare, 942 presenze extra-Cas (centri di accoglienza straordinaria) rilevate dalla Questura di Padova e dai Comuni attraverso le dichiarazioni di ospitalità e 152 persone ospitate nei Cas gestiti dalla Prefettura. In provincia è inoltre già operativo l’Hub regionale di Monselice che ospita, ad oggi, 74 profughi di nazionalità ucraina. Il dato dei tamponi effettuati in provincia a cittadini ucraini dall’inizio dell’emergenza è pari a 1.474, un dato che, chiaramente, oltre che delle persone presenti, tiene anche conto di tutte quelle in transito, in modo particolare, ma non solo, alla stazione di Padova.

Cas

La Prefettura, ha ribadito il Prefetto Raffaele Grassi, sta lavorando incessantemente per ampliare la rete dei Cas ed è stato a tal fine pubblicato un avviso pubblico per raccogliere le manifestazioni di interesse a svolgere il servizio di accoglienza per ulteriori complessivi 300 posti. In caso di indisponibilità di posti in accoglienza nei Cas, ha ricordato il Prefetto, il sistema, delineato su scala nazionale, prevede l’intervento, in sussidiarietà, della Regione. Sia attraverso gli Hub attivati nelle diverse province, destinati alle permanenze brevi in vista del successivo trasferimento nei Cas, sia nelle strutture alberghiere che aderiranno alla convenzione regionale in corso di definizione, per ospitalità di più lunga durata. Dopo aver fatto il punto sulle diverse iniziative solidaristiche poste in essere, anche da parte degli enti del terzo settore, il Prefetto ha ringraziato tutti i presenti per l’attività finora svolta sottolineando, ancora una volta, l’importanza di un coordinamento che finalizzi i vari interventi ove sono maggiormente necessari, evitando sovrapposizioni e scongiurando il rischio di disperdere, in maniera inefficiente, le varie forme di aiuto generosamente messe in campo. 

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