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Cronaca

Vescovo preoccupato per Padova "Corruzione e illegalità incombono"

Poco prima della ricorrenza del Santo patrono, le parole di Mattiazzo alla comunità diocesana. Sconforto per l'incombere sulla città di minacce e infiltrazioni mafiose. Orgoglio per università e sanità eccellenti

A pochi giorni dal 13 giugno, ricorrenza in cui la città di Padova festeggia il suo santo patrono, dal vescovo Antonio Mattiazzo arriva un messaggio alla comunità diocesana. Sono parole di preoccupazione, quelle espresse nel suo discorso, specialmente per le minacce di illegalità e corruzione.

LE PREOCCUPAZIONI. Al capo della Diocesi è stato chiesto come Sant'Antonio guarderebbe alla Padova dei giorni nostri. È una città dove nascono pochi bambini e con un progressivo invecchiamento - dischiara il vescovo - la famiglia, cellula naturale fondamentale della società, poco o nulla sostenuta, è in profonda crisi". Poi il prelato si addentra nella minaccia più incombente: "Preoccupano episodi di illegalità, corruzione e di paventate infiltrazioni mafiose". Un accenno va anche alla situazione economica: dalla disoccupazione che "rimane una ferita aperta per molti", al gioco d’azzardo che "sarebbe denunciato e combattuto da sant’Antonio come una stoltezza che sfrutta la debolezza umana per far soldi".

L'ECCELLENZA. Ma le parole del vescovo non sono solo di sconforto: "L’università ha raggiunto livelli di riconosciuta eccellenza e così pure la sanità. Il bene, che non fa chiasso, è praticato da molte persone singolarmente o nelle molteplici associazioni e organizzazioni di volontariato, di servizi sociali e caritativi. Vi sono imprenditori e lavoratori che 'hanno tenuto duro' in questi anni di grave crisi economica e finanziaria. Possiamo riconoscere autorità e responsabili di istituzioni civili e scolastiche onesti e impegnati".

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