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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Voti più alti nel registro elettronico: "Forse un furto di password, nessuno studente hacker"

La dirigente scolastica dell'istituto tecnico Severi, Nadia Vidale, sul caso dei presunti tre giudizi modificati al rialzo, in tre materie diverse, nei confronti di un unico alunno

"Mi è stato segnalato da parte di alcuni docenti che ci sarebbero stati, in periodi diversi dell'anno e in materie diverse, certo non nelle pagelle, ma nel solo registro elettronicotre voti modificati, tutti e tre al rialzo e nei confronti dello stesso studente del nostro istituto. Al momento stiamo verificando, non so quindi ancora se i fatti effettivamenti siano questi, stiamo acquisendo tutti i dati utili ed entro oggi (venerdì, ndr) già dovremmo averceli: tutti gli accessi al registro elettronico, chi è entrato, cosa ha fatto e da che macchina ha avuto l'accesso. Con questi dati alla mano potremo capire se qualcosa effettivamente è avvenuto o meno, in quanto potrebbe anche non essere successo nulla". Così Nadia Vidale, dirigente scolastica dell'istituto tecnico Severi di Padova, sintetizza il caso emerso negli ultimi giorni dei presunti tre giudizi modificati al rialzo, in tre materie diverse, nei confronti di un unico alunno.

HACKERAGGIO IMPROBABILE. "Un professore potrebbe aver sbagliato - continua la preside dell'istituto che, tra l'offerta formativa, presenta l'indirizzo in Informatica e telecomunicazioni - spesso si ragiona sui voti e potrebbe essersi dimenticato di averlo variato lui stesso ed esistono possibilità di suggestione per cui altri docenti potrebbero essersi trovati nella medesima situazione, convicendosi che ci sia stato un intervento esterno che invece non si è verificato. Se l'indagine che abbiamo avviato concluderà che c'è stato un fatto simile, prenderemo delle misure. Ma una violazione del registro elettronico, un hackeraggio, è altamente improbabile".

FURTO DI PASSWORD. Secondo la dirigente, "più verosimile è che qualcuno si sia impadronito della password dei docenti che non viene praticamente mai cambiata. Le cronache dei giornali in Italia hanno già dato conto di episodi simili avvenuti in altre scuole. Può essere successo ad esempio che durante una lezione con proiezione alla lavagna elettronica il docente abbia digitato la propria password al posto dello username, rendendola così visibile agli studenti che potrebbero esserne entrati in possesso. Oppure - conclude Vidale - che il professore sia uscito dalla classe lasciando il registro incautamente aperto alla mercé degli alunni".

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