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Cronaca Montegrotto Terme

Y-40 di Montegrotto open lab per immersioni nella ricerca pediatrica sul diabete

I medici degli ospedali Bambino Gesù e Regina Margherita con Dan Europe nella piscina più profonda del mondo per rendere la subacquea accessibile anche ai bambini affetti da diabete

Quattro ragazzini con diabete sono scesi in immersione con le bombole nella piscina più profonda del mondo. Quasi fosse un miracolo di Natale, per la prima volta quattro giovanissimi da Roma e Torino, hanno potuto coronare il sogno di sentirsi come tutti i coetanei appassionati di subacquea, dimenticando di essere affetti da una malattia che in condizioni di insulinodipendenza prevede limitazioni all'attività subacquea. Ad aver fatto nuovamente aprire le porte, o meglio le acque, di Y-40 Open Lab, ovvero il principale laboratorio di ricerca subacquea internazionale nella piscina più profonda del mondo, è stato un progetto che vede la collaborazione dei pediatri diabetologi Ivana Rabbone dell'ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino e Riccardo Schiaffini dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma con Danilo Cialoni e Massimo Pieri di Dan Europe.

I DATI RACCOLTI. Il progetto, già lanciato e pubblicato da Dan Europe sul monitoraggio continuo del glucosio sott'acqua su subacquei diabetici in età adulta, è stato ora testato sui ragazzi dai 12 ai 17 anni, ai quali in due giorni di immersioni sono stati raccolti i dati della glicemia. Oltre ad una serie di controlli antecedenti l'immersione, che vanno dall'idratazione alla misurazione di diversi valori, tra cui la glicemia capillare, al momento dell'immersione vengono utilizzati i Cgm (Continuous glucose monitoring) Dexcom G4 Platinum forniti da Movi spa, strumenti usati di routine nella pratica clinica a secco per dare il valore della glicemia ogni 5 minuti e definirne il trend, il cui monitor nella sperimentazione subacquea viene scafandrato, consentendo ai sub di immergersi aumentando la sicurezza.

IMMERSIONE SICURA ANCHE PER I DIABETICI. “Fino ad ora l'attività subacquea è stata considerata ai limiti in certe condizioni specifiche per le persone affette da diabete per il rischio di ipoglicemia, così come per il rischio di confonderne i sintomi rispetto alle sensazioni provate sott'acqua e sottovalutarli – spiega il dottor Schiaffini - L'obiettivo è, quindi, quello di rendere l'immersione un'attività sicura anche per i malati di diabete attraverso questo sistema che presenteremo alla 10° conferenza Attd 2017 (Advanced Technologies & Treatments for Diabetes) del prossimo febbraio a Parigi, convegno specifico sulle tecnologie sul diabete in cui portare le prime evidenze di safety”.

I TEST. “La validazione del kit, composto da un sensore sottocutaneo al braccio, all'addome o al gluteo, per la misurazione continua della glicemia connesso ad un piccolo monitor scafandrato già usato dal 20% dei bambini affetti da diabete e convenzionato con il Ssn, è stata fatta prima nei test in camera iperbarica e successivamente in mare – spiega Laura Boccaccini di Movi group - Qui a Y-40 abbiamo trovato l'ambiente idoneo per fare gli accertamenti in sicurezza, confinato e protetto, nel relax dell'acqua termale limpida e calda, in cui fare svolgere ai subacquei attività aerobiche. Seguiranno, infine, le prove in acque libere per nuovi protocolli”.

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