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Economia Camposampiero

Caro bollette, raccolti di tabacco salvi grazie all'importante accordo

Ricadute positive per i tabacchicoltori veneti: nel Padovano coltivati 300 ettari (in particolare nell'Alta Padovana) per una produzione di novemila quintali, in deciso aumento

Di fronte all’aumento esplosivo dei costi di coltivazione del tabacco, spinti dai rincari energetici, è stato riconosciuto un sostanziale adeguamento dei compensi gli agricoltori nell’ambito dell’accordo di filiera siglato tra Coldiretti e Philip Morris Italia.

Accordo

Si tratta del primo accordo di filiera che tiene conto delle nuove criticità nel settore agricolo determinate dal mutato contesto economico per dare continuità alla produzione ed investire sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione per il rafforzamento di una filiera che in Italia coinvolge oltre 25.000 addetti. Le ricadute positive interessano anche i tabacchicoltori del Veneto, tra le regioni più vocate e che si presenta come un'area tabacchicola resiliente: come spiega Coldiretti Padova «secondo i dati di Veneto Agricoltura riferiti al 2021 la coltura del tabacco coinvolge in totale 4.100 ettari di superficie regionale concentrati soprattutto nel veronese. In crescita la coltivazione (+ 5,3) come la produzione stimata in 13.480 tonnellate (+6,8 rispetto al 2020). Nel Padovano la coltivazione è concentrata per lo più nell'Alta, anche se è presente in altre zone della provincia, per una superficie totale di 300 ettari e una produzione di oltre novemila quintali, in decisa crescita nell'ultimo biennio». Il bonus economico straordinario messo in campo consentirà di registrare un incremento del prezzo riconosciuto ai coltivatori, sia per il tabacco bright e sia per il burley, per consentire di affrontare quelli che sono stati i forti incrementi dei costi di produzione, in particolare energetici (gpl, metano, elettricità, gasolio) e dei mezzi tecnici. Un adeguamento importante anche per il rilancio del settore in vista dell’attuazione della riforma della Politica Agricola Comune (Pac) ed un primo passo per attivare ulteriori iniziative volte a rendere sempre piu’ efficiente una filiera di grande rilevanza dal punto di vista economico ed occupazionale per i territori coinvolti.

Tabacco

Afferma Ettore Prandini, presidente della Coldiretti: «La crisi energetica si affronta solo con la corresponsabilità dell’intera filiera e l’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un modello importante per l’intero sistema agroalimentare: è necessario intervenire di fronte ad aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole che rischiano di compromettere i raccolti con un impatto su economia, ambiente e lavoro». Aggiunge Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia: «Abbiamo voluto assumere questo impegno nell’ottica di una filiera integrata più che mai importante in una fase delicata come quella che stiamo attraversando. La qualità e le buone pratiche agricole di cui siamo promotori insieme a Coldiretti stanno già facendo la differenza per mantenere alta la competitività della filiera italiana. Un percorso ispirato dalla visione di voler radicalmente innovare il nostro settore per costruire un futuro senza fumo». L’accordo di filiera nel settore del tabacco ha durata pluriennale ed è stato siglato tra Coldiretti e Philip Morris che si è impegnata ad acquistare circa il 50% del tabacco prodotto in Italia, grazie alla collaborazione con circa 1000 aziende agricole attive prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana.​

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