rotate-mobile
Economia

Il mais italiano pagato meno di quello estero, Coldiretti denuncia: "Una vergogna"

A dirlo Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova: "Il mais veneto, sottoposto a rigorosi controlli, è quotato circa 16 euro al quintale mentre quello da oltre in media più di 18 euro. Mossa speculativa ai danni della produzione veneta e nazionale"

Meno di sedici centesimi per un chilo di mais: questo è quanto guadagneranno le migliaia di agricoltori padovani dal raccolto di quest’anno. Una miseria secondo Coldiretti Padova "se confrontato con le quotazioni delle tonnellate di mais che ogni anno varcano le nostre frontiere".

ESTERO/ITALIA. La denuncia arriva da Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova: "Le rilevazioni sui prezzi di questi giorni parlano chiaro: il mais veneto, sottoposto a rigorosi controlli, è quotato circa 16 euro al quintale mentre il mais che arriva da oltre confine, l’ibrido estero “alla rinfusa” viene pagato in media più di 18 euro al quintale, con punte di 19 euro. Perché questa differenza non certo trascurabile? E’ paradossale che il prodotto che arriva da oltre frontiera, che spesso e volentieri non risponde agli stessi standard di qualità e di controllo nel ciclo produttivo garantiti invece nelle nostre aziende, sia pagato addirittura di più. Siamo di fronte ad una chiara mossa speculativa ai danni della produzione nazionale e veneta in particolare". 

IL RUOLO DI PADOVA. Padova è la provincia leader nella coltivazione e nella produzione di mais. Quasi un quarto della coltivazione è concentrata nella nostra provincia, con circa 45 mila ettari di mais su un totale veneto di 190 mila. Nel 2015 sono state raccolte 441 mila tonnellate di mais, in calo rispetto all’anno precedente. Quest’anno è attesa una produzione nella media ma a preoccupare i quasi 8mila agricoltori che coltivano mais è il prezzo che non accenna a salire da quotazioni assolutamente insoddisfacenti. Miotto continua duro: "Diciamo pure vergognose, un vero e proprio scandalo per la principale coltivazione veneta e padovana, che non riconosce la qualità del nostro mais a favore di un prodotto anonimo che arriva dall’estero con garanzie assai minori. Stiamo parlando di 16 centesimi per un chilo di mais, pochi spiccioli per una coltivazione che richiede ampie superfici di terreno e un costante intervento per scongiurare i problemi sanitari e di resa legati alle piogge eccessive come alla siccità. A fronte di continui investimenti per l’irrigazione, per il miglioramento qualitativo, per l’applicazione delle buone pratiche colturali le nostre aziende devono fare i conti con ricavi che a fatica permettono di continuare a coltivare senza rimetterci. Questo è inaccettabile per i nostri agricoltori ma anche per il nostro sistema agroalimentare che vede un progressivo impoverimento del “made in Italy” a favore dell’invasione di prodotti stranieri". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il mais italiano pagato meno di quello estero, Coldiretti denuncia: "Una vergogna"

PadovaOggi è in caricamento