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Economia Legnaro

Dalla rete bioinnovativa al nuovo corso di laurea: Padova capitale dell'agricoltura

Debutta il primo corso di laurea in Italia di “Tecniche e gestione delle produzioni biologiche vegetali” presieduto dal professor Giuseppe Zanin. Presentato inoltre il cluster biologico "Bioinnova Veneto"

In Italia il biologico fattura 2,5 miliardi di euro. I numeri sono importanti anche in Veneto che guarda alla frontiera dell'ecosostenibilità con 38mila ettari coltivati senza chimica. A distanza di un anno la superficie agricola destinata a biologico ha fatto un balzo in avanti del 38% e crescono anche i vigneti bio, con 1.500 ettari in più solo nel 2018. Una crescita culturale da parte degli operatori agricoli che ha portato Coldiretti Veneto a creare una rete bioinnovativa composta da 50 realtà private e non, piccole e grandi che sviluppano un agribusiness pari a 3 milioni di euro.

La presentazione

Il cluster biologico "Bioinnova Veneto" è stato presentato lunedì 30 settembre in aula magna Pentagono dell’Università di Padova al Campus di Agripolis a Legnaro in occasione del debutto del primo corso di laurea in Italia di “Tecniche e gestione delle produzioni biologiche vegetali” presieduto dal professor Giuseppe Zanin. Presenti gli assessori allo sviluppo economico Roberto Marcato e il collega dell'agricoltura Giuseppe Pan, a testimonianza dell'impegno della Giunta del Veneto verso un orientamento di tutela e presidio del territorio che dal primario abbraccia tutti i settori. Spiega Martino Cerantola, alla guida della cordata regionale: «Diamo un'ulteriore risposta ai consumatori che chiedono tutela ambientale e produzioni salubri ma soprattutto ci poniamo come insieme di forza occupazionale per gli studenti universitari che dopo il percorso formativo possono trovare un lavoro tra le tante espressioni imprenditoriali aderenti». Il direttore Pietro Piccioni ha introdotto i motivi per cui Coldiretti ha pensato ad una simile iniziativa. «Fare sistema è per Coldiretti una strategia, in questo gruppo fanno parte gli atenei veneti, imprese singole e del mondo della distribuzione e trasformazione. Il valore aggiunto sta nell'applicazione delle innovazioni alle tecniche produttive in modo tale da trovare opportunità competive per affrontare il mercato domestico e internazionale».

Roberto Marcato

Nel corso dell'evento è intervenuto anche Roberto Marcato, assessore regionale allo sviluppo economico: «Questa è una grande scommessa vinta, frutto di tanto lavoro che dimostra come il Veneto sia leader nel fare rete, in questo caso anche nel campo dell’agricoltura sostenibile. Questa è un’essenziale rete innovativa regionale, capace di trainare il settore agricolo, in particolare il comparto dello smart agrifood, avendo cura di valorizzare l’ambito Bio nelle varie declinazioni settoriali di cui la rete si compone. Una rete che comprende produttori agricoli, gli allevatori, le aziende di lavorazione e trasformazione, la rete di distribuzione specializzata e i produttori di mezzi tecnici. Riusciamo oggi a vedere i frutti di tanto lavoro e il Veneto si conferma ancora una volta regione leader per innovazione e ricerca».

Giuseppe Pan

Lassessore regionale all'agricoltura Giuseppe Pan ha invece posto l'accento sul nuovo corso di laurea dell’Università di Padova in “Tecniche e gestione delle produzioni biologiche vegetali”, definendolo «un investimento strategico nei giovani e nell’agricoltura di domani. La formazione di tecnici specialisti nelle produzioni biologiche dà continuità all’azione strategica della Regione per qualificare le produzioni agricole e coniugare competitività con sostenibilità ambientale e per fare del Veneto una regione leader nell’agricoltura ‘green’. Il Programma di sviluppo rurale del Veneto, che rappresenta l‘asse portante delle politiche regionali nel medio-lungo periodo riserva una misura specifica al sostegno alle aziende e alle colture biologiche: sono quasi 1200 gli agricoltori veneti che ne hanno beneficiato sinora, per una spesa complessiva di oltre 32 milioni di euro».

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