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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Conselve

Buco di 35 milioni, liquidata Attiva Fallito salvataggio dell'ex-Cosecon

L'azienda affossata dai debiti e gli scandali giudiziari. Venerdì nominati tre commercialisti che dovranno presentare un nuovo piano entro tre mesi. Incerto anche il destino dei 14 dipendenti

All'atto di nascita, negli anni '70, la sua mission era lo sviluppo economico del Conselvano, nella Bassa Padovana, ora l'ex-Cosecon si è ridotta ad essere non solo un peso morto per i suoi soci (i comuni di Conselve, Bagnoli, Anguillara, Tribano, Candiana, Arre e Maserà di Padova, la Provincia e alcune banche) ma un vero e proprio danno, con i suoi 94 milioni di debiti a fronte di un attivo patrimoniale di 129 milioni. Come riportano i quotidiani locali, il dissesto finanziario ha portato la società, nel frattempo acquisita da Attiva (che ne ha fallito il salvataggio), alla messa in liquidazione, annunciata venerdì in sede di approvazione di bilancio.

UN BUCO DA 35 MILIONI. A tanto ammonta la voragine finanziaria accumulata dalla società negli anni. Il conto economico si è chiuso nel 2012 con una perdita di 14 milioni di euro, e un altro milione vaporizzatosi nei primi tre mesi di quest'anno. Tre sono i commercialisti-liquidatori nominati (Luca Corrò, Enrico Guzzoni e Filippo Piazzon) che, affiancati dall’attuale direttore, Simone De Poli, avranno tre mesi di tempo per presentare un nuovo piano in tribunale. Destino incerto per i 14 dipendenti del gruppo: vista la situazione, qualche testa salterà sicuramente. Durante l'assemblea, grandi assenti le banche Antonventa (ora Montepaschi) e CariVeneto, tra le maggiori ex-finanziatrici della multiutility. A disertare la seduta anche i comuni di Tribano, Bagnoli, Anguillara che vantano crediti nei confronti di Attiva.
 

LE VICENDE GIUDIZIARIE. Se a far scricchiolare pericolosamente la società ci ha pensato la pessima situazione finanziaria, il resto lo hanno fatto le bufere giudiziare che negli anni si sono abbattute sulla reputazione del gruppo: da quella del 2006, quando 11 persone tra imprenditori, ex consiglieri di Cosecon, ex sindaci e amministratori locali finirono a processo per accuse dalla truffa al falso in atto pubblico e abuso d'ufficio, (inchiesta conclusasi con l'assoluzione definitiva di tutti gli imputati da parte del tribunale Collegiale di Padova) fino al nuovo fascicolo aperto nel 2008 che ha trascinato la società nuovamente nei guai con gli arresti di sei suoi esponenti di spicco. Coinvolti nell'inchiesta, anche stavolta, imprenditori, ex dirigenti, dipendenti e responsabili di settori in Cosecon, oltre a un dirigente della Regione Veneto, tuttora a processo con accuse a vario titolo (truffa, falso ideologico, turbativa d'asta, concussione e tentata concussione).


     

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