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Economia

Benzinai in seria difficoltà: gli sconti decurtano i già risicatissimi margini

Ascom: "Gli sconti dei week end che se sono un bene per le tasche degli automobilisti, per gli operatori del settore sono una sorta di mazzata finale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

“Drammatica? Dovremo cercare un altro sostantivo, perché la crisi è più che drammatica”. Non cerca nemmeno di indorare la pillola Paolo Padoan, leader dei gestori di impianti carburante dell’Ascom Confcommercio di Padova, tanto sono palesi le difficoltà che stanno attraversando i benzinai.

“Non bastava la miope politica industriale del settore – chiarisce Padoan – adesso ci si sono messi pure gli sconti dei week end che se sono un bene per le tasche degli automobilisti, per gli operatori del settore sono una sorta di mazzata finale perché inaspriscono la discriminazione concorrenziale tra gestori e finiscono per assottigliare ancora di più i già scarsissimi margini messi a dura prova dalla perdurante crisi economica e dall’inasprimento della tassazione in capo ai carburanti”.

Ma c’è di più, perché oltre al danno, i week end scontati stanno rivelandosi anche una beffa soprattutto per quei gestori (uno su dieci, a turno) che per garantire il “servizio pubblico”, ormai decisamente anacronistico, devono tenere aperto la domenica. “Volete sapere – provoca il presidente dei benzinai dell’Ascom Confcommercio di Padova – cosa si sentono dire i colleghi dai clienti? “Ma quando chiudi che così posso rifornirmi ad un prezzo più conveniente?” Se questo non assomiglia al teatro dell’assurdo ditemi voi a cosa assomiglia!”

Il problema è che alle aziende petrolifere dei gestori sembra non fregare nulla. “In effetti – aggiunge Padoan - rifiutano ogni tipo di negoziazione e riversano sull'intera categoria le contraddizioni del sistema, sia sul piano economico che contrattuale, spingendo gestore per gestore le imprese della distribuzione verso la marginalizzazione e l'espulsione dalla rete". Un problema, e di non poco conto, visto che in Italia si tratta di qualcosa come 120 mila addetti ed in provincia di Padova di circa 350 impianti con un migliaio di persone occupate.

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