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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Raddoppia il bonus bici, Confartigianato: «I monopattini danneggiano l'economia locale»

L'ente accoglie con favore l'indiscrezione trapelata dal Ministero, ma segnala diverse criticità. A partire dai prodotti esteri, che vanno a discapito della florida produzione veneta

Ben venga il bonus biciclette che dovrebbe presto veder raddoppiare i fondi messi a disposizione dallo Stato, ma la macchina organizzativa stenta a partire e potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio per l'economia italiana e veneta. A sostenerlo è Confartigianato Imprese Padova.

Veneto, terra di biciclette

Le precisazioni di Confartigianato partono da un assunto di base, l'importanza che l'economia e l'artigianato veneto e padovano ricoprono nel settore ciclismo. In provincia di Padova al 31 dicembre scorso erano censite 62 imprese nei settori della filiera della produzione di biciclette che occupano 234 addetti, il 70% delle quali (43) a carattere artigiano in netta superiorità rispetto alla media nazionale. Nel 2019 infatti in Italia sono state prodotte 2,4 milioni di bici di cui 240mila in Veneto. «La nostra è una terra vocata alle due ruote - afferma il presidente Roberto Boschetto -. Per questo sono una buona notizia il boom delle vendite e le indiscrezioni dal Ministero dell’ambiente circa un raddoppio, da 125 a 240 milioni, dei fondi statali destinati al buono mobilità che coprono il 60% della spesa (fino a 500 euro) per biciclette, bici a pedalata assistita, monopattini, segway, monowheel, hoverboard.

I dubbi

Incentivi importanti, che però si scontrano con almeno tre imponenti criticità. In primis - sottolinea Confartigianato -, ad oggi non si può accedere al contributo perché il portale del Ministero ove presentare le domande non è stato attivato. La seconda è dovuta al fatto che il bonus è destinato solo ai residenti maggiorenni dei capoluoghi di regione e provincia, delle città metropolitane e dei comuni con più di 50mila abitanti. La terza è che i mezzi coperti dal bonus sono prodotti per la gran parte in Cina, specie i monopattini elettrici.

Monopolio cinese

«É un monopolio quasi assoluto - aggiunge Boschetto -, a partire da Xiaomi che detiene il 39% della quota del mercato italiano. Dei cinque modelli che vanno per la maggiore quattro sono cinesi e il quinto pur formalmente italiano è anch’esso prodotto in Cina. Nilox, Nito e Vivobike si presentano come marchi made in Italy ma in Italia se ne curano solo progettazione e distribuzione. In Italia non esiste un impianto di produzione dei monopattini. E anche per quanto riguarda le bici, bisogna dividere il mercato almeno tra quelle tradizionali e le e-bike. Quello italiano è di alta gamma su entrambe le tipologie. Nel 2018 le nostre esportazioni di quelle a pedalata assistita sono state pari a 43 milioni e le importazioni a 91 milioni con un saldo commerciale negativo di 49 milioni di euro. C’è in rischio che gran parte dei contributi vadano ad agevolare i prodotti cinesi».

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