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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia Montegrotto Terme

Brand ‘Serprino’ a rischio per normative Ue, appello di Mortandello a Regione e Ministero dell’Agricoltura 

Il sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, presenterà al prossimo Consiglio comunale una mozione a tutela dei nomi “Serpino” e del sinonimo “Pinello” con un invito alla Regione del Veneto e al Ministero dell’Agricoltura a salvaguardare i tanti investimenti fatti negli anni dalle aziende agricole dei Colli Euganei per valorizzare queste denominazioni

Il sindaco di Montegrotto Terme Riccardo Mortandello presenterà al prossimo Consiglio comunale una mozione a tutela dei nomi “Serpino” e del sinonimo “Pinello” con un invito alla Regione del Veneto e al Ministero dell’Agricoltura a salvaguardare i tanti investimenti fatti negli anni dalle aziende agricole dei Colli Euganei per valorizzare queste denominazioni. I due nomi hanno, nell’attuale normativa in vigore e nell’attuale disciplinare di produzione, una riserva d’uso per i soli vini a DOC Colli Euganei sia nella versione spumante sia nella versione frizzante. Tuttavia è in discussione una modifica del DM 13 agosto 2012 in materia di etichettatura e presentazione dei vini che stabilisce deroga per i vini spumanti, una modifica che prevede la possibilità di utilizzare in etichettatura una ampia base ampelografica.

Bozza decreto

La bozza del decreto attualmente in discussione (che rivede il DM 13 agosto 2012 secondo le indicazioni europee), modifica l'elenco delle varietà di vite o sinonimi distintivi costituenti una Dop, che in qualche modo aveva garantito finora l'esclusività di un vitigno distintivo al proprio territorio. Nella normativa ancora in vigore si legge "la protezione si applica al nome intero, compresi i suoi elementi costitutivi, purché siano di per sé distintivi. Non sono protetti gli elementi non distintivi o generici di una Dop o di una Igp”. La nuova bozza non prevede più questo passaggio. «Se approvato come proposto - spiga Mortandello - questo decreto ministeriale consentirà i etichettare con il nome “Serprino”, sinonimo locale del vitigno Glera, anche vini spumanti generici, rendendo vana tutta l’attività promozionale fatta in questi anni per promuovere questa tipologia inserita nella DOC Colli Euganei. La stessa problematica, in caso di approvazione del nuovo decreto, riguarderà anche il vitigno “Pinello”, uno dei pochi vitigni autoctoni dei Colli Euganei  e vera e propria nicchia enologica di qualità che i produttori locali stanno tentando da molto tempo di valorizzare».

Serprino

La conseguenze della nuova normativa sarebbero non solo commerciali ma avrebbero anche pesanti ricadute economiche perché certamente ci sarebbe un crollo del prezzo dell’uva Glera atta a dare uno spumante che si potrà fregiare del nome “Serprino” in quanto sarebbe possibile trovare l’uva, ottenuta fuori dalla zona DOC Colli Euganei, ad un prezzo molto basso (15-20 € al quintale ) con la conseguenza logica di un crollo del prezzo della bottiglia, visto che attualmente il prezzo medio dell’uva atta a dare il “Colli Euganei Serprino” si attesta sui 45-50 euro al quintale, con gravi danni per l’economia locale. «È chiaro - conclude Mortandello - che perdendo la qualità elevata delle uve prodotte in zona, ci sarebbe un abbassamento qualitativo generalizzato delle bottiglie di “Serprino” creando confusione nel consumatore finale che difficilmente, se non competente, potrà capire la differenza tra uno spumante generico e uno DOC, perché sul mercato si potranno trovare bottiglie di “Serprino” a prezzi molto diversi, con grave danno economico per le aziende dei Colli Euganei che non potranno competere con i prezzi, visto anche l’attuale disciplinare di produzione che impone dei limiti produttivi in termini di quintali per ettaro, e i costi di produzione dell’uva che, data la natura collinare della maggior parte della denominazione, sono maggiori».

Mozione

La mozione, una volta approvata,  sarà inviata sia alla Regione del Veneto e al Ministero dell’Agricoltura affinché intraprendano le azioni opportune per difendere i brand vinicoli dei Colli Euganei sia ai Consigli Comunali di tutti i Comuni appartenenti all’OGd Terme e Colli Euganei per cercare di fare fronte comune di fronte a questo grave rischio. «È molto importante - commenta il presidente del Consorzio Vini dei Colli Euganei, Marco Calaon-  che la Regione prenda seriamente la questione. L’assessore Caner ha già annunciato il suo impegno in tal senso. Fino ad ora le richieste del Consorzio non sono state accolte dal ministero,  ed è quindi importante che ci sia una posizione chiara e forte del Veneto nel prossimo confronto tra Stato e Regioni. È una questione importante,  non solo per difendere il nostro prodotto ma in generale per tutelare tutti coloro che in Italia valorizzano le produzioni a carattere locale. La bozza di  decreto attualmente in discussione invece favorisce logiche diverse dalla nobile cultura viticola dei produttori locali che non è giusto siano travolti da logiche industriali».

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