rotate-mobile
Economia

Negozi giù, bar e ristoranti su: il confronto degli ultimi dieci anni a Padova e provincia

Stando all’analisi dell'ufficio studi di Confcommercio il deficit nel decennio 2008-2018 consta di 109 esercizi commerciali del centro storico e in 49 del resto del territorio comunale. Bar, alberghi e ristoranti aumentano di 25 unità in città e 67 in provincia

A Padova, in dieci anni, meno negozi ma più alberghi, bar e ristoranti: è questo il dato locale dell’analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio realizzata su 120 città (tutti i capoluoghi di provincia più 10 comuni di media dimensione) in relazione al periodo 2008-2018 e presentata questa mattina a Roma.

Oltre 150 esercizi commerciali in meno

Per Padova il deficit nel decennio preso in esame consta di 109 esercizi commerciali del centro storico ed in 49 del resto del territorio comunale. Patrizio Bertin, presidente dell'Ascom, commenta: «Per certi versi sembra quasi che abbiano retto più i quartieri che non il centro storico, ma a dire il vero, se limitiamo lo sguardo all’ultimo biennio, la “caduta” del centro si limita a dieci esercizi mentre i quartieri scontano una riduzione di 41 unità». Un fenomeno che l’Ascom sta monitorando da tempo e che, peraltro, è tornato prepotentemente alla ribalta nelle scorse settimane in corrispondenza della chiusura della Rinascente. «Il problema - continua Bertin - non è tanto quello della contrazione degli esercizi quanto piuttosto l’appeal che Padova deve continuare a riservare anche ai grandi marchi. In poche parole: dobbiamo cercare, in tutti i modi, di non perdere quella “matrice” che fa di Padova la città commerciale per eccellenza del Nordest».

Calo negozi Padova-2

La ricerca

Tornando alla ricerca, questa analizza come l'evoluzione delle attività commerciali, turistiche e dei servizi abbia cambiato il volto delle città, dai centri storici alle periferie, negli ultimi 10 anni, il ruolo del commercio ambulante e le proposte per riqualificare i centri urbani e scongiurare il rischio di desertificazione commerciale. Su base nazionale i centri storici perdono il 13% dei negozi in sede fissa nel periodo 2008-18, -14% al sud con divario di 4 punti percentuali rispetto al centro-nord. Rispetto alle periferie il divario è di circa il 3%. Secondo il direttore dell'Ufficio Studi, Mariano Bella, c'è un evidente effetto composizione dei consumi. Crescono i negozi di tecnologia e le farmacie, cade il numero di negozi tradizionali, che escono dai centri storici per trasformarsi nell'offerta delle grandi superfici specializzate fuori dalle città. Il calo dei consumi reali pro capite ha comportato una perdita di negozi in sede fissa. Quando salgono i consumi il numero di negozi resta stabile. L'impatto della popolazione è positivo, la sua riduzione determina maggior desertificazione delle città. Bella ha sottolineato che secondo le stime dell'Uffcio Studi «il 70-80% della riduzione dei negozi dei centri storici è dovuto a razionalizzazione e scelte relative a scarsa redditività e competizione con e-commerce, centri commerciali, parchi e outlet».
Diverso il discorso per alberghi, bar e ristoranti. Gli alberghi padovani confermano i propri numeri con una leggera variazione in aumento, mentre i veri aumenti di numero riguardano i bar e i ristoranti che aumentano di 27 unità in centro storico e ben di 60 nel resto del territorio comunale nel decennio preso in esame. «Anche in questo caso – conclude Bertin – i dati confermano la propensione della città verso una ricettività diffusa che si accompagna ad un indubbio aumento dei flussi turistici».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Negozi giù, bar e ristoranti su: il confronto degli ultimi dieci anni a Padova e provincia

PadovaOggi è in caricamento