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Economia Vo'

I vini dei Colli perdono 10 milioni. Cia: «Niente prestiti, servono aiuti a fondo perduto»

La Confederazione italiana agricoltori raccoglie l'appello del Consorzio dei vini Colli Euganei e chiede a Governo e Regione misure straordinarie per non indebitare gli imprenditori

Cia Padova torna a farsi portavoce della drammatica situazione che stanno vivendo gli imprenditori del settore Horeca (acronimo di Hotellerie, restaurant e catering). Settore a cui sono legate a doppio filo le vendite dei vini doc dei colli Euganei per le quali l'omonimo consorzio stima perdite per 10 milioni.

Numeri drammatici

«In un anno normalmente le cento aziende vitivinicole del territorio fatturano 50 milioni. Dal 20 febbraio al 4 aprile nel solo paese di Vo' abbiamo invece registrato un calo di un milione e 300mila euro - spiega il consorzio - Sono dati oggettivi rispetto ai quali siamo chiamati a fare dei ragionamenti per ripartire al più presto». Con gli ordini pressoché azzerati, la speranza è che dal 1 giugno la ripresa possa essere concreta nonostante tutte le norme di sicurezza che andranno rispettate. Ciò significherà apportare sostanziali modifiche a tutte le attività, specie a quelle della ristorazione che stanno già eseguendo delle simulazioni con i coperti ridotti di oltre il 50%. In media si stima che un locale da 80 posti ne potrà mantenere 30, mentre per gli ordini dei prodotti come i vini e altre eccellenze del territorio si prevedono cali di due terzi rispetto alla mole degli anni passati. Numeri a cui si aggiunge un -35% rappresentato dal fatto che sono saltate tutte le cerimonie del periodo primaverile: senza pranzi di Pasqua, matrimoni, cresime e comunioni nei ristoranti il settore ha perso uno dei periodi più fruttuosi dell'anno. «Dopo l’emergenza sanitaria dovremo fare i conti con una crisi economica che potrebbe avere degli sviluppi drammatici per noi produttori. Per questo chiediamo alle istituzioni di avviare una discussione per trovare una soluzione condivisa che garantisca sostenibilità e reddito» spiega Diego Bonato, titolare dell’azienda agricola Reassi di Vo' e rappresentante Cia Padova nel consiglio direttivo del Parco Colli.

Finanziamenti e promozione dei prodotti locali

«É una crisi mai vista - sottolinea il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini -. Servono misure straordinarie, le attività non possono indebitarsi con le banche. Gli aiuti promessi dal Governo sono veri e propri prestiti che andranno restituiti con gli interessi, invece noi chiediamo all’esecutivo e alla Regione aiuti a fondo perduto alle imprese agroalimentari.  Proponiamo di trasferire 1.500 euro a ogni azienda, più il 50% delle mancate entrate del periodo calcolate sullo stesso lasso di tempo dell’anno precedente. Gli imprenditori agricoli chiedono liquidità». L'impegno dovrà proseguire anche dopo la ripresa: «Bisognerà avviare una campagna per promuovere i prodotti italiani, buoni e certificati. Va salvaguardato il legame indissolubile fra gli agricoltori e i consumatori».

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