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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Aumentano i prezzi ma crolla il guadagno degli agricoltori. Coldiretti: «Basta speculazioni»

Le cipolle prodotte da Mirko Guglielmi sono l'emblema del dramma che stanno vivendo i piccoli imprenditori della terra: «La qualità locale soccombe ai prodotti importati dall'estero»

Coldiretti Padova torna a denunciare le difficoltà patite dal settore dell'agricoltura a causa degli effetti del Coronavirus sull'economia locale. Lo fa attraverso la testimonianza di Mirko Guglielmi, imprenditore di Montagnana che produce patate e cipolle.

La situazione

La crisi economica sta spingendo verso il basso il prezzo di mercato dei prodotti agroalimentari di stagione, pagati cifre ormai irrisorie a chi li produce quando invece per il consumatore finale il loro costo di vendita ha subito un'impennata. Perché? E a chi va il guadagno? Se lo chiede Coldiretti a nome dei suoi associati e la risposta va nella direzione di una speculazione di fondo in cui i prodotti esteri di bassa qualità vanno a predominare su quelli locali. «Il lockdown sta spingendo al ribasso, dando adito a una serie di alibi per pericolose speculazioni - denuncia Massimo Bressan, presidente Coldiretti Padova -. Una strategia inaccettabile che penalizza le migliaia di agricoltori che stanno fornendo prodotti freschi e di qualità, deprezzati dalla merce straniera che invade i nostri mercati».

La denuncia

Tra loro c'è Mirko Guglielmi, imprenditore agricolo di Montagnana che in questi giorni sta raccogliendo decine di quintali di cipolle fresche, pronte per essere immesse sul mercato. «Fino a un paio di settimane fa dicevano che nella grande distribuzione c’era notevole richiesta di cipolle e di patate - racconta - ora che abbiamo le primizie e un prodotto di ottima qualità ci vengono proposti dei prezzi scandalosi, appena 25 centesimi al chilo per la cipolla fresca e lavorata, esattamente la metà di quanto ci veniva pagata lo scorso anno. I buyer ci dicono che il prezzo è crollato a causa del Coronavirus e del fatto che i magazzini sono pieni di merce estera. A questo punto pare che il Coronavirus sia diventato una scusa per acquistare a basso costo i prodotti agricoli stranieri che poi vengono venduti a un prezzo nettamente più alto. Con 25 centesimi al chilo paghiamo appena le spese e rischiamo di restare con molto prodotto invenduto».

Servono garanzie

«Bisogna garantire la stabilità dei prezzi lungo tutta la filiera per bloccare ogni tentativo di speculazione a danno dei consumatori e degli agricoltori, che devono poter continuare a produrre per difendere il made in Italy in un momento di grandi tensioni internazionali sugli scambi commerciali - aggiunge Bressan -. A molte nostre imprese vengono proposti tagli insostenibili dei compensi, mentre le quotazioni al dettaglio per gli alimentari continuano ad aumentare non solo per l’ortofrutta ma anche per altri prodotti, dal burro (+2,5%) ai formaggi (+2,4%), dal latte (+4,1%) ai salumi (+3,4%) fino alle carni (+2%) secondo gli ultimi dati Istat ad aprile».

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