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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

A novembre un miliardo di tasse da pagare, Confapi: "Cappio al collo delle imprese"

Secondo Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, i contribuenti della provincia dovranno versare 995 milioni di euro all'Erario tra il 16 e il 30 novembre, quelli veneti più di 5 miliardi: oltre il 3% in più rispetto al 2015

Da mercoledì 16 novembre, e per due settimane, si condenseranno alcune delle più pesanti scadenze fiscali e tributarie per i contribuenti italiani: in tutto, senza considerare la consegna dei modelli 730/2016 integrativo e rettificativo che lo scorso 10 novembre ha interessato Caf e professionisti abilitati, saranno 18 quelle da onorare nel giro di due settimane.

TASSE. Si comincerà, appunto, da mercoledì 16 novembre, giorno in cui si accavalleranno il versamento dell’Iva per il mese di ottobre e per il terzo trimestre dell’anno e il versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilato e sui redditi di lavoro autonomo (senza considerare nel conto il versamento dei contributi previdenziali). Per fermarsi, infine, a lunedì 30 novembre, quando occorrerà provvedere agli acconti Irpef, Ires e Irap. Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le casse dello Stato incasseranno 55,3 miliardi di euro, circa 1,8 miliardi in più rispetto al 2015, confermando la tendenza all’aumento delle entrate tributarie superiore al 3% già registrata nei mesi precedenti.

5 MILIARDI. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, considerata l'incidenza del Pil locale rapportato a quello del Paese, ha stimato che il peso che graverà sui contribuenti veneti a novembre sarà di circa 5.03 miliardi mentre quello sui contribuenti padovani sarà di 995 milioni, considerando nell’insieme imprese, lavoratori dipendenti e possessori di altri redditi. Nello specifico, la voce che inciderà di più è quella relativa all’acconto Ires (263 milioni di euro a Padova, 1.329 in Veneto), seguita dalla liquidazione dell’Iva (230 milioni in provincia, 1.165 in regione) e dalle ritenute su dipendenti e collaboratori (208 milioni e 1.053).

"CAPPIO AL COLLO". "Novembre è il mese delle tasse, è noto. In genere, le scadenze in programma riguardano appuntamenti previsti. Di fatto, però, è evidente che creeranno problemi soprattutto alle imprese più piccole, ovvero a quelle che hanno più difficoltà nell’accesso al credito e nel reperire liquidità" afferma Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, l’associazione delle Pmi del territorio. "Non posso che fare mie le parole del presidente di Confapi a livello nazionale, Maurizio Casasco: la pressione fiscale rimane un vero e proprio cappio al collo delle aziende italiane. Dopodiché, come rimarcato nel corso dell’audizione della Confederazione davanti alle Commissioni riunite della Camera dei deputati, il giudizio sulla Legge di Bilancio 2017 resta sostanzialmente favorevole: fatti salvi eventuali correttivi, affronta la situazione economica corrente con un approccio sistemico, coerente e organizzato per una valenza strategica di lungo termine. E’ sicuramente positivo l’impatto del piano Industria 4.0, mentre per quel che riguarda il Super e Iperammortamento, la proroga del Credito d’imposta ricerca e sviluppo e l’estensione della Sabatini ter e delle misure relative al welfare, ritengo che debbano essere il primo tassello di un piano industriale ragionato che abbia come obiettivo finale il ridisegno dell’Italia produttiva. In altri termini, promuoviamo la manovra, ma il peso delle tasse rimane ancora enorme e del tutto sproporzionato rispetto alla qualità e alla quantità dei servizi pubblici a disposizione".

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