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Economia

Imprese artigiane: competitività a rischio e cassa integrazione non pervenuta

Confartigianato Imprese torna a fotografare una situazione di grande emergenza per l'intero settore, che a causa del Covid si vede fortemente indebolito sul mercato internazionale

Ordini ridotti all'osso, perdita di competitività sul mercato internazionale, contatti quasi azzerati. E in più una cassa integrazione in clamoroso ritardo. Così la metalmeccanica artigiana padovana e l'intero settore dell'artigianato sono costretti a vivere alla giornata. A denunciarlo è Confartigianato.

Situazione critica

«Il rischio che le nostre aziende non reggano al contraccolpo dovuto al Coronavirus è sempre più concreto. In queste settimane abbiamo continuato a lavorare su ordinativi fatti prima dell’emergenza, ma ora le commesse si stanno esaurendo,
mentre cresce la preoccupazione tra tutti gli operatori del comparto» spiega Federico Boin, presidente delle Officine meccaniche di Confartigianato Imprese Padova. Un settore che occupa 2.934 imprese, per la maggior parte (1.771) aziende della subfornitura che spesso lavorano in filiere internazionali ma che ora si vedono scivolare tra le dita importanti fette di mercato. «Con le restrizioni agli spostamenti abbiamo dovuto limitare i contatti commerciali che rappresentano un elemento fondamentale del nostro lavoro - aggiunge Boin -. Del resto, le grandi fiere del settore sono state tutte rimandate. Non ci resta che lavorare di settimana in settimana. La nostra debolezza nella fase di massima espansione del virus ha favorito Paesi in cui il problema era più contenuto facendoci perdere fette consistenti di mercato. Su questo tema dovrebbe entrare in campo l’Europa, per permetterci di giocare ad armi pari con tutti i Paesi dell’Unione».

Cassa integrazione

A preoccupare è anche il forte ritardo registrato nel pagamento della cassa integrazione di dipendenti, 12.481 nel settore molti dei quali si sono visti applicare l’ammortizzatore sociale. «Siamo preoccupati per i nostri dipendenti - precisa Boin -. Abbiamo il timore di perdere personale formato negli anni». Un problema su cui è intervenuto anche il presidente di Confartigianato Imprese Padova, Roberto Boschetto: «É inaccettabile il ritardo immotivato nel trasferimento delle risorse stanziate dal Decreto Rilancio per il sostegno al reddito per i dipendenti delle imprese artigiane. Dal 19 maggio è trascorso più di un mese e i soldi non sono ancora arrivati al Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato che è invece pronto a erogarli. Ci spieghino i ministri del Lavoro e dell’Economia quale giustificazione può avere il mancato trasferimento di somme già stanziate». Mentre le scadenze per i versamenti Irpef, Ires e Iva si avvicinano, Confartigianato sta cercando una strategia per diminuire l’impatto che tali tasse avranno su imprese già a corto di liquidità: «Stiamo cercando di capire quale cifra è possibile pagare subito e quale invece si può rateizzare, per mettere sul tavolo proposte concrete - conclude Boin -.
Certamente si dovrà trovare una soluzione, altrimenti il rischio è che in autunno ci troviamo senza risorse».

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