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Economia

Industria padovana: si cresce meno, l'export regge

I dati di Confindustria per il terzo trimestre 2011 segnalano un minore aumento nella produzione. La performance migliore nel metalmeccanico. Debole la domanda interna, stabile l'export extra Ue, rallenta quello in area europea

Confindustria Padova torna a “dare i numeri”, quelli del settore nel terzo trimestre 2011. Se la produzione continua a rimontare, lo fa con un andamento più rallentato. Stabile la produzione, profilo piatto per ordini totali e vendite in Italia: l'unico faro, ancora una volta è l'export, sia pure meno tonico di inizio anno.

PRODUZIONE. Fra luglio e settembre la produzione è aumentata per il 37,5% delle aziende (38,8 nel trimestre precedente), il valore più basso degli ultimi diciotto mesi, a fronte del 26,1 che riduce l'attività. La frenata è più marcata per le imprese tra i 20-49 addetti. Tra i comparti, il metalmeccanico realizza la performance migliore, con produzione in aumento per il 45,2%.

ORDINI. Rallenta la dinamica del portafoglio ordini, più consistente per il 32,4% a fronte del 29,9 che lo assottiglia. Invariato l'orizzonte di lavoro: per il 72,3% delle imprese non supera i tre mesi, il 27,7% ha visibilità superiore. Ancora debole inoltre il polso della domanda interna, con il 33,1% che aumenta le vendite in Italia e il 29,3 che le riduce.

EXPORT. Ancora una volta è il fronte estero a portare i migliori risultati, sia pure meno brillanti ormai da tre trimestri a causa della frenata globale: il 37,8% delle aziende aumenta le vendite all'estero, il 15,1% le riduce. Stabili le esportazioni nei mercati extra UE, in aumento per il 32,6%; rallentano quelle nell'area UE (aumento per il 33,1).

ASSUNZIONI. L'occupazione si mantiene stabile per sei imprese su dieci (61%). La quota di chi ha fatto nuove assunzioni (20,1%) torna a superare quella di chi ha ridotto gli organici (18,9%).

L'APPELLO AL NUOVO GOVERNO E ALLE BANCHE. Il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin, nell'augurarsi che "con le prime mosse del Governo Monti si apra un periodo di stabilità dei mercati, che riduca il costo di raccolta e quindi del finanziamento per le imprese", chiede "alle banche del territorio una tregua sugli spread, di recepire immediatamente ogni ribasso, e un rinnovato patto per la crescita dell'economia territoriale".

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