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Economia Zona Industriale

Falsi cuscinetti, Zilio (Ascom): “Omicidio colposo per chi li vende”

Il presidente dell'associazione dei commercianti padovani chiede una revisione dei reati connessi alla contraffazione, sempre più dilagante e che oggi riguarda anche la meccanica di precisione con alti rischi per la salute e l'incolumità

Non usa mezzi termini, il presidente dell'Ascom di Padova, Fernando Zilio che, commentando l'operazione della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro in zona indistriale di 180 mila cuscinetti contraffatti, chiede provocatoriamente “possiamo ipotizzare l'omicidio colposo per chi commercia illegalmente tali prodotti?”.

RIDEFINIRE I REATI. “In zona industriale a Padova – continua Zilio - si sta concentrando un mercato del falso che rischia di diventare il più importante centro del "tarocco" di una vasta area dell'Europa centrale. Il livello di pericolosità sta salendo e dunque non basta più l'abnegazione della Guardia di Finanza di Padova che pur sta sequestrando milioni di capi, oggetti e prodotti. Qui servono strumenti e forme di contrasto efficaci ed efficienti a cominciare da una ridefinizione dei reati connessi alla contraffazione".

SALUTE E VITE A RISCHIO. "Purtroppo - aggiunge il presidente dell'Ascom - gli spazi e le attività aumentano di numero e di tipologia e se un tempo erano solo capi d'abbigliamento, gadget, elettronica e giocattoli i prodotti fasulli che andavano per la maggiore, ora abbiamo anche la meccanica e per giunta di precisione, così come abbiamo i centri benessere e, addirittura, l'alimentare". Mancanza di scrupoli o semplice ignoranza da parte di chi acquista tali prodotti, per Zilio, "finisce per scaricarsi sulla salute di ignari cittadini esposti ad attacchi allergici, sostanze cancerogene, salmonelle e, visti gli ultimi sviluppi, anche incidenti mortali perché non vi è dubbio che se "salta" un cuscinetto, la vita è in pericolo".

BASTA BUONISMO. Per il presidente dell'Ascom, "dobbiamo smetterla con un certo buonismo che continua a serpeggiare in diversi strati della nostra società e che giustifica il commercio del falso come fosse un peccato veniale che non solo non dovrebbe essere perseguito, ma addirittura facilitato".

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