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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Coronavirus, il grido d'allarme del settore turistico: «Serve un intervento rapido ed efficace»

«Sono passate ormai quasi due settimane dal blocco pressoché totale dell’attività turistica, con ricadute gravi anche sul commercio e i lavoratori sono a casa senza prospettive né ammortizzatori sociali, tantomeno siamo in grado di fornire loro la benché minima rassicurazione in merito»

«Sono passate ormai quasi due settimane dal blocco pressoché totale dell’attività turistica, con ricadute gravi anche sul commercio e i lavoratori sono a casa senza prospettive né ammortizzatori sociali, tantomeno siamo in grado di fornire loro la benché minima rassicurazione in merito». Lo afferma il segretario della Fisascat Cisl Padova Rovigo Marco Bodon, che lancia un appello alla Regione Veneto per un intervento rapido, chiaro ed efficace.

L'appello

Prosegue Bodon: «Siamo consapevoli delle difficoltà del momento, ma la situazione del comparto turistico termale era già complessa prima dell’esplosione dell’epidemia. Sollecitiamo quindi la Regione Veneto a fornire una risposta rapida alle esigenze dei lavoratori e delle imprese - che ad oggi, incredibilmente, è limitata alla sola Zona rossa - individuando strumenti di sostegno al reddito tempestivi, semplici nella formulazione e possibilmente retroattivi. Siamo già in ritardo di 15 giorni. Uno dei problemi che complica e aggrava la crisi attuale è la molteplicità delle tipologie contrattuali nel turismo: i dipendenti degli alberghi annuali sono in ferie anticipate perché non ci sono clienti, quelli degli alberghi stagionali sono privi di ammortizzatori sociali, in quanto il loro rapporto “breve e stagionale” garantisce al massimo una copertura per i soli mesi invernali, ovvero in molti stanno per esaurire la loro “scorta” e a brevissimo saranno scoperti. Tra l’altro la stagione non ripartirà se non nella migliore delle ipotesi da agosto. I ristoranti sui Colli Euganei e nelle aree limitrofe sono vuoti, così come i negozi. Attorno alle attività ricettive ruota un indotto di proporzioni importanti, food and beverage, lavanderie e molto altro, il cui blocco lascia intravedere un impatto sociale che rischia di diventare ingestibile e ad oggi, rispetto all’emergenza, la Regione tarda a dare risposte concrete seppur sollecitate». La Fisascat Cisl, unitamente alle altre sigle sindacali maggiormente rappresentative, venerdì prossimo avrà un incontro con tutti i Sindaci del territorio termale. «Chiederemo ai sindaci - conclude Bodon - di farsi interpreti delle esigenze dei lavoratori presso la Regione, sollecitando quindi un intervento rapido e snello su questo argomento, al fine di poter fornire ai suoi iscritti una risposta seria e concreta».

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