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Economia

Crisi, male le industrie padovane alla fine del 2011

Brusca frenata nel quarto trimestre per l'economia euganea: calo della produzione, calo negli ordini e calo anche delle vendite. Per il presidente di Confindustria Padova, Pavin, il Governo deve "mettere sul piatto la carta della crescita"

Calo delle vendite, calo degli ordini e calo della produzione. E’ un quarto trimestre nero per le aziende padovane che sprofondano nelle sabbie mobili della crisi.

QUALI AZIENDE. La brusca frenata coinvolge un po’ tutte le imprese (piccole, medie o grandi) anche se è il metalmeccanico a segnare il calo più netto: produzione del 32,6% contro quella del 45,2% del trimestre precedente.

OCCUPAZIONE. Per quanto riguarda l’occupazione, stabile al 63,8%, sono sempre in maggior numero le aziende che licenziano (il 20%) piuttosto che quelle che assumono (il 16%). Unica nota positiva, checchè ne dica il presidente Monti: calano i contratti a tempo determinato mentre aumentano quelli a tempo indeterminato per effetto delle decisioni governative.

FUTURO NERO. E il futuro non è tanto più roseo: il 63% delle aziende lamenta ritardi nei pagamenti e il 31% delle aziende attende la produzione in calo mentre attese negative ci sono su ordini interni e sulla tenuta della domanda estera. In pratica previsioni apocalittiche che produce l’effetto del cane che si morde la coda: le aziende senza fiducia non possono investire e crescere.

MASSIMO PAVIN. Per il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin il Governo deve "mettere sul piatto la carta della crescita". La luce in fondo al tunnel può essere il credito alle aziende meritevoli.

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