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Crollo di Firenze, due ore di sciopero per metalmeccanici ed edili e presidio sotto la Prefettura

Indette per mercoledì 21 febbraio, 2 ore di sciopero nazionale di lavoratori del settore edile e dei metalmeccanici. A Padova, alle 17.30, presidio di Cgil e Uil saranno in piazza Antenore con tutte le categorie, davanti alla Prefettura

Indette per mercoledì 21 febbraio, 2 ore di sciopero nazionale di lavoratori del settore edile e dei metalmeccanici. A Padova, alle 17.30, presidio di Cgil e Uil saranno in piazza Antenore con tutte le categorie, davanti alla Prefettura. Lo hanno annunciato le segreterie provinciali di Cgil Padova e Uil Padova: «L’ennesima insopportabile tragedia sul lavoro che chiama in causa il sistema dei subappalti dove il profitto vale molto di più delle vite umane. Su lavoro e sicurezza necessario un cambio di passo del Governo e della politica».

Il crollo avvenuto venerdì scorso, in un cantiere di Esselunga a Firenze, è l'ennesima tragedia che si consuma sul posto di lavoro. Un disperso e quattro morti il bilancio di una vera e propria strage. Per questo le Segreterie nazionali di Cgil e Uil, insieme alle categorie di edili e metalmeccanici – Fillea Cgil, Feneal Uil, Fiom Cgil e Uilm Uil – hanno proclamato per la giornata di mercoledì 21 febbraio, due ore di sciopero nazionale. I sindacati hanno inoltre invitato tutte le Camere del Lavoro provinciali ad organizzare mobilitazioni nei propri territori, per protestare contro questa che hanno definiton «l'ennesima insopportabile tragedia su un luogo di lavoro».

Cgil Padova e Uil Padova hanno quindi deciso di organizzare anche un presidio in Piazza Antenore, davanti alla Prefettura, a partire dalle 17.30. Un sit-in a cui, i sindacati hanno esteso la partecipazione, oltre alle categorie di edili e metalmeccanici, anche a lavoratrici, lavoratori e rappresentanti di tutte le categorie. «Quanto accaduto – dicono Aldo Marturano e Massimo Zanetti, rispettivamente Segretario Generale Cgil Padova e Coordinatore Uil Padova – chiama in causa il sistema dei subappalti che, in particolare nel privato, produce risparmi su condizioni di lavoro, salari, sicurezza, formazione, quindi sulle persone. È giunta l’ora che la politica e il Governo, finora assolutamente latitante sul tema, si prendano la responsabilità di cambiare un modello di sviluppo dove il profitto delle imprese vale infinitamente di più delle vite dei lavoratori». I sindacati richiamano ancora la politica a trovare delle soluzioni. «Siamo stanchi delle parole – aggiungono e concludono i due Segretari – ora sono necessari i fatti: lavoro e sicurezza devono essere al centro dell’attenzione politica per mettere in atto soluzioni concrete che pongano fine a quella che è, a tutti gli effetti, un’autentica strage quotidiana. Invitiamo, quindi, la cittadinanza a partecipare al presidio perché la dimensione del problema riguarda tutti: a morire sono padri, madri, figli e figlie che un giorno sono andati al lavoro e non sono più tornati a casa, lasciando nelle proprie famiglie e comunità, vuoti che spesso il tempo non riesce a colmare. È arrivato il momento di dare un forte segnale di discontinuità»

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