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Economia

Editoriale Zanardi, difficile ripresa M5s: "Dov'è prestito Ministero?"

L'azienda padovana era stata rilevata dai lavoratori, costituisi in cooperativa, a fine maggio. Rostellato: "Gli uffici del Mise non ci hanno più dato alcuna risposta sul prestito-ponte preventivato a luglio"

Il suicidio del titolare e i ripetuti furti non hanno fermato i lavoratori dell'Editoriale Zanardi di Padova, che si sono costituiti in cooperativa e hanno deciso di rilanciare l'azienda. "Ma le promesse del ministero dello Sviluppo economico sono rimaste sulla carta - dichiara la parlamentare veneta del Movimento 5 Stelle Gessica Rostellato - e ora c'è il rischio effettivo che l'azienda perda clienti, commesse e credibilità. Sul piatto mancano un prestito-ponte di un milione di euro - spiega - e tutto il peso del ministero, che dopo aver manifestato la propria disponibilità a interessarsi della vicenda si è ritirato alla chetichella. I lavoratori sono anche stati intervistati in diretta da Ballarò martedì sera - precisa - ma la situazione è ancora in stallo".

L'INCONTRO A LUGLIO. Gessica Rostellato punta il dito contro la "manovra di smarcamento del Mise". La parlamentare a luglio aveva partecipato all'incontro sul futuro della Zanardi tenutosi negli uffici del Ministero. Presenti anche il responsabile dell'unità vertenze sindacali del Mise, Giampietro Castano, il presidente della Federcontribuenti Marco Paccagnella e Mario Grillo, ex amministratore delegato della Zanardi. "La riunione era servita a far capire al Mise quanto sia importante portare avanti il lavoro dell’azienda, quanta competenza e professionalità vi sia nei dipendenti, che non hanno accettato di veder chiudere la loro azienda, e quanto prestigio sia riconosciuto dalle aziende estere alla professionalità della Zanardi - continua - tutto sembrava poter trovare una soluzione e il Ministero aveva dato la propria disponibilità a ricercare una strada percorribile".

"NESSUNA RISPOSTA". "Sono passati tre mesi da quell'incontro e gli uffici del Mise non ci hanno più dato alcuna risposta – dichiara la parlamentare del Movimento 5 Stelle – neppure il funzionario ci risponde più e nessuno si fa trovare al Ministero. Vorrei sapere a questo punto a cosa serve un ministro dello Sviluppo economico se siamo di fronte a una ditta che vuole sopravvivere e non trova alcun sostegno. Serve liquidità - prosegue - per rimettere in moto la macchina, e il prestito-ponte di un milione di euro preventivato a luglio diventa a questo punto indispensabile. L'ottimismo dei mesi scorsi si sta trasformando in apprensione – conclude Rostellato – perché il tempo passa e ogni giorno che aggiungiamo a questo stallo rende meno probabile la ripartenza dell'azienda. I funzionari del Mise passano il loro tempo fra un tavolo di crisi e l'altro, a tagliare e licenziare, ma non perdono neppure un minuto per la Zanardi nonostante i lavoratori siano pronti a salvare l'azienda".

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