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Economia

Enaip, stop ai licenziamenti: si passa alla cassa integrazione

Accordo sul ricorso alla Cig in deroga fino a fine 2013 per 36 lavoratori dell'ente di formazione veneto. Marcon (Cisl Scuola): "Nei prossimi mesi potremo avere altri casi analoghi"

Accordo siglato nella tarda mattinata di martedì a Padova, ed approvato dai lavoratori in assemblea, tra Enaip e sindacati scuola. L’ente di formazione, uno dei principali del Veneto, ha ritirato le procedure per la messa in mobilità di 36 lavoratori (20 bidelli e 16 impiegati) convenendo con il sindacato di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per tutto il 2013, con la possibilità di chiederla e ripeterla anche nel 2014.

I TERMINI. Ai lavoratori che vanno in Cig sarà inoltre corrisposto una somma straordinaria pari a duemila euro che sarà raddoppiata con un analogo intervento economico dell’ente bilaterale del settore, l’Ebirfop. Enaip si è anche impegnato a verificare le possibilità di un passaggio dei bidelli alle cooperative che avranno in appalto i lavori di pulizie delle sue sedi. Al termine della Cig i lavoratori licenziati hanno diritto, sulla base di precedenti intese, alla riassunzione nel caso che l’ente dovesse assumere personale con analoghe competenze.

SISTEMA FORMAZIONE IN CRISI. “Abbiamo fatto il miglior accordo possibile - commenta Paolo Nalesso, di Cisl Scuola - viste le condizioni di partenza. Enaip ha accentrato il lavoro amministrativo nella sede regionale di Padova, cancellando così i posti di lavoro localizzati nelle sue sedi periferiche. Questa decisione ha reso impossibile procedere con un contratto di solidarietà come avevamo proposto e sostenuto”. Ma le preoccupazioni del sindacato non sono finite e Nereo Marcon, segretario di Cisl Scuola lancia un forte allarme: “In queste condizioni, con la crisi che in Veneto, come in altre regioni, ha investito anche il sistema della formazione, sia esso pagato dal privato che finanziato dal pubblico, nei prossimi mesi non è detto che anche altri enti si troveranno in situazioni analoghe: pesanti difficoltà economiche per mancanza di liquidità e interessi bancari alle stelle perché il pubblico paga con grande ritardo, difficoltà di pagamento dei dipendenti, riduzione del lavoro, esuberi di personale”.

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