E' l'avvocato Carlo Freda, legale di Adl Cobas, che spiega in che situazione si sono venute a trovare le lavoratrici della cooperativa Primavera che fino a due mesi fa svolgeva servizi in appalto con il Comune di Padova, prima che chiudessero i battenti definitivamente. «Sono operatrici scolastiche, che hanno ricevuto un provvedimento di sospensione datato il 15 maggio che dichiarava il fallimento della cooperativa e che quindi ne ordinava di sospendere le loro attività. Trattandosi di siervizi pubblici le lavoratrici hanno continuato a lavorare anche in questo mese. Molti degli asili della città non sarebbero neppure stati aperti se non fosse stato per il senso di responsabilità di queste lavoratrici, che hanno garantito un servizio pubblico essenziale per la città». Stiamo parlando di lavoratrici che non che percepissero chi lo sa che retribuzione, già prima. Ora si trovano in una situazione difficile. «Il comune è il committente in questo caso, sarebbe importante si pronunciasse», sottolinea l'avvocato Freda. Se il legale si sofferma nella fattispecie di quanto accaduto alle lavoratrici, nel sindacato però ci si spinge anche più in là, guardando non solo al riconoscimento di quanto dovuto alle lavoratrici, ma anche al prossimo futuro: «Lavoratrici sempre state inquadrate in maniera non corretta, quindi anche retribuite allo stesso modo. Ora il Comune ha proposto un nuovo bando, ma le condizioni non faranno che creare nuove situazioni di questo tipo. Non sono soluzioni accettabili».