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Economia

«Sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire, bisogna aiutarli»

L'assessore Marcato ha incontrato i rappresentanti di discoteche e sale da ballo: «L’intrattenimento è una leva fondamentale per tutto il nostro settore turistico, e 20.000 persone rischiano di rimanere senza lavoro»

«Serve dare una risposta agli imprenditori e ai lavoratori del mondo dei locali da ballo e delle discoteche: o si dà loro la possibilità di riaprire in maniera sostenibile oppure bisogna immaginare provvedimenti specifici a sostegno di queste attività fin tanto che non potranno aprire com’erano prima. Ma una risposta dal Governo va data quanto prima»: questo è il commento dell’assessore allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato a margine dell’incontro di giovedì 4 giugno, in videoconferenza, con i rappresentanti della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), associazione che rappresenta anche diverse decine di attività di sala da ballo del Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo) operanti in Veneto.

Discoteche e sale da ballo

Aggiunge Marcato: «Gli imprenditori delle discoteche e delle sale da ballo sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire, imprenditori che hanno sofferto enormemente la chiusura durante il periodo di lockdown in un settore particolarmente strategico. Le statistiche dicono che l’intrattenimento è il terzo elemento che pesa nella scelta di una destinazione turistica. Una leva fondamentale per tutto il nostro settore turistico. Stiamo parlando di 7 miliardi di PIL a livello nazionale. In Veneto importanti attività sono a rischio chiusura: parliamo di un settore che nella nostra regione conta su 5.000 addetti diretti e 15.000 addetti indiretti. 20.000 persone che rischiano di rimanere senza lavoro e senza coperture quali, ad esempio, la cassa integrazione. E questo sarebbe un dramma non solo economico, ma soprattutto sociale».

Richieste e proposte

L’assessore, dopo un confronto con i rappresentanti della Fipe, ha concordato che nei prossimi giorni l’associazione invii all’assessorato un documento con le richieste e proposte del settore. Conclude Marcato: «Mi sono impegnato a raccogliere quanto ci invieranno e di riportare il tutto al Presidente Zaia e al nostro Dipartimento di Prevenzione per verificare cosa possiamo fare concretamente per supportare questa categoria. Quel che è certo che è bisogna intervenire: è evidente che un locale che prima contava su una capacità di afflusso di 2.000 persone, non può reggere una riapertura per 200. Quindi, o diamo a questi imprenditori la possibilità di riaprire in maniera sostenibile, oppure, se non è possibile, servono provvedimenti per sostenere queste attività fin tanto che non potranno aprire com’erano prima. Delle due l’una, io non vedo altre possibilità».

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