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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Green economy e sostenibilità, Padova prima città del Veneto per numero di eco investimenti

Il Veneto con quasi 43mila imprese green è la seconda regione d’Italia con la vocazione alla sostenibilità. Tra le sette spicca proprio la provincia di Padova per numero di realtà (8.502) che praticano gli eco investimenti

E’ stato presentato a Palazzo Moroni - alla presenza di Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola, Roberto Boschetto, vice presidente vicario Confartigianato Veneto, Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova e Maria Cristina Piovesana, leader di Assindustria Veneto Centro - il Manifesto di Cernobbio, ovvero il documento promosso da Coldiretti e la Fondazione Symbola per un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica.

I dati

Il Veneto con quasi 43mila imprese green è la seconda regione d’Italia con la vocazione alla sostenibilità. Tra le sette spicca proprio la provincia di Padova per numero di realtà (8.502) che praticano gli eco investimenti. Un’ottima performance a livello regionale se si considera che Vicenza, Verona, Venezia e Treviso sono nelle prime venti posizioni a livello nazionale. I primati regionali continuano con 45.990 nuovi contratti per lavori verdi, cioè quelle figure professionali che si occupano di modelli sostenibili nei vari settori economici. In totale sono 432mila le imprese italiane dell’industria e dei servizi con dipendenti che hanno sviluppato tecnologie alternative per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di C02. Come spiega Coldiretti Veneto "il contributo dell’agricoltura è in atto da molti anni: si tratta di una rivoluzione culturale che ha promosso attività virtuose applicate dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle pratiche ricreative, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il successo del Made in Italy sta nella straordinaria qualità con caratteri distintivi unici, una varietà e un'articolazione sul territorio che non hanno uguali al mondo: sono questi i risultati di un percorso di crescita reso possibile dall'approvazione della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti che ha rivoluzionato il primario”.

Il Manifesto

Mentre le adesioni continuano sul territorio, il Manifesto è già stato sottoscritto da oltre 50 esponenti del mondo economico, ambientalista, sociale, ricerca scientifica e culturale. “Siamo convinti - si legge nella premessa - che in presenza di politiche serie e lungimiranti, sia possibile azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050. Questa sfida può rinnovare la missione dell'Europa dandole forza e centralità. E può vedere un'Italia in prima fila. Noi siamo convinti che non c'è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c'è in Italia. Noi, in ogni caso, nei limiti delle nostre possibilità, lavoreremo in questa direzione, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno''.

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