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Economia

Il terziario preoccupato per l'illegalità che mina l'economia: l'analisi di Ascom

"C’è un’illegalità diffusa, che non è solo quella macroscopica delle rapine o dei furti, che preoccupa non poco gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi e che si chiama contraffazione e abusivismo", spiega il presidente Patrizio Bertin

Martedì mattina, a palazzo Moroni, si è svolta la conferenza stampa di Ascom e Comune di Padova in occasione di "Legalità mi piace", l'iniziativa nazionale di Confcommercio per il contrasto all'illegalità. In collegamento con la sede nazionale di Confcommercio, dove si svolgeva la manifestazione nazionale col presidente dell’organizzazione Carlo Sangalli ed il ministro Marco Minniti “Legalità mi piace”, ovvero la giornata della legalità promossa da Confcommercio sull’intero territorio nazionale, ha visto ancora una volta l’Ascom non rinunciare all’occasione per ribadire che il rispetto delle regole (“da parte di tutti e in tutti i settori” – ha scandito Bertin) non può essere un’optional nella nostra società. E a testimoniarlo c’erano i dati che il segretario di Confcommercio Veneto, Eugenio Gattolin, ha commentato scorrendo la sezione regionale dell’indagine Confcommercio – GfK Italia sui fenomeni criminali.

MAGGIORE SEVERITÀ.

“Siamo in linea con il resto del Paese – ha detto Gattolin – ma questo non è un dato di merito. Di sicuro agli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi mancano la certezza che al reato corrisponda una pena”. Il che fa dire al campione che in Italia contava circa 4500 imprese che le leggi contro la criminalità non sono affatto efficaci (47%), concetto che i veneti non solo sposano ma ampliano portando il dato al 54%! Servirebbe insomma maggiore severità soprattutto perché, fiduciosi nell’opera delle forze dell’ordine, gli operatori del terziario non hanno armi in dotazione (nel Veneto ne dichiara il possesso solo il 4%) e ben il 58% pensa di non dotarsi di strumenti di difesa personale.

IL SINDACO.

Per il sindaco la battaglia contro la contraffazione è prioritaria.“È quanto ho chiesto al comandante dei vigili – ha detto Giordani – perché in città non voglio prodotti contraffatti perché dietro la contraffazione c’è la filiera dell’illegalità”. Non poteva mancare, in questo quadro, un richiamo ai vari centri ingrosso cinesi. Ed infatti se ne è fatto carico l’assessore Bressa sottolineando come il comune stia mettendo dei paletti con l’obiettivo finale di stroncare il commercio al minuto camuffato da ingrosso.

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