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Economia

Rischio aumento dell'Iva e prestiti in flessione nel terziario: le preoccupazioni di Ascom Padova

In termini percentuali si parla di un calo del -1,3%: un dato che ha riguardato soprattutto imprese del terziario con 20 o più addetti, ma questo andamento è confermato anche per le imprese più piccole

Non c'è solo l'Iva a preoccupare gli imprenditori causa crisi di governo: ci sono anche i prestiti, in flessione tra le piccole imprese venete, soprattutto del terziario. «E il problema - conferma il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - è che la flessione si è intensificata nell’ultimo trimestre».

I dati

In termini percentuali si parla di un calo del -1,3%: un dato che ha riguardato soprattutto imprese del terziario con 20 o più addetti, ma questo andamento è confermato anche per le imprese più piccole. «Dai dati in nostro possesso - confermano negli uffici di Fidi Impresa e Turismo Veneto, il confidi del sistema regionale di Confcommercio - riscontriamo che anche nel padovano per i primi cinque mesi del 2019 si è manifestata una maggiore difficoltà per le micro aziende ad ottenere dai grandi gruppi bancari i finanziamenti di taglio normale per le loro caratteristiche (parliamo in media di operazioni sui 38mila euro)». In questo quadro non aiuta nemmeno il riassetto delle banche di credito cooperativo. Il loro aggregarsi in due gruppi deve ancora essere pienamente completato e quindi non è ancora possibile valutarne compiutamente l’impatto sull’offerta di credito. «Per contro - mettono in luce a Fidi Impresa e Turismo Veneto - aumentano le aziende che sono passate attraverso di noi per ottenere credito da parte di intermediari non bancari, con una crescita tendenziale nel 2019 del 6%  ed un importo medio di 21.500 euro».

Prospettive

Questo significa che la domanda di credito è sostanzialmente frenata dal sistema con le banche appartenenti ai primi cinque gruppi che sono diventate maggiormente selettive e che hanno inasprito le condizioni applicate soprattutto ai finanziamenti concessi alle imprese del Nord Est, con un calo dell’offerta mentre per gli altri intermediari l’irrigidimento è avvenuto tramite un peggioramento degli oneri complessivi a carico delle aziende. Prospettive? «Per il semestre in corso - segnalano a Fidi Impresa - gli intermediari prefigurano un ulteriore calo della domanda e un lieve inasprimento delle condizioni di offerta».

L'iniziativa

In questo quadro, non proprio idilliaco, all'inizio del mese è arrivata per fortuna la notizia che Intesa Sanpaolo e Confcommercio ribadiscono l’impegno nell'agevolare l'accesso al credito al mondo delle micro imprese e delle PMI grazie ad un plafond di 100 milioni di euro dedicato agli associati di Confcommercio e dei Confidi territoriali. L'obiettivo, favorito dalla recente riforma dell'operatività del Fondo di Garanzia per le PMI e dalla partecipazione di Fin.Promo.Ter in qualità di capofila dei Confidi aderenti a FederascomFidi, è di facilitare la concessione del credito alle imprese di dimensioni più piccole, e quindi più deboli, meno strutturate dal punto di vista finanziario. Il portafoglio, con finanziamenti della durata da 18 a 60 mesi e un periodo di preammortamento addizionale fino a 18 mesi, rientra nella più ampia gamma di finanziamenti messa a disposizione dalla Banca nell'ambito della collaborazione con Confcommercio. L'operazione, attraverso la costituzione di una garanzia su un portafoglio di finanziamenti di nuova erogazione (Tranched Cover), permette di immettere risorse finanziarie a sostegno di commercio, turismo e servizi, supportando gli investimenti per la crescita, l'adeguamento tecnologico e l'innovazione delle imprese. Tra i vantaggi per gli imprenditori del settore sono previsti: l'accesso gratuito alla garanzia del Fondo i cui costi sono sostenuti interamente dalla Banca, l'assenza di oneri bancari per l'istruttoria, e tassi più contenuti e l'applicazione di un premio fortemente agevolato per la garanzia offerta da Fin.Promo.Ter. «Il nostro auspicio - chiosa il presidente Bertin - è che attraverso queste iniziative si possa sostenere lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e si possa ritrovare la via della crescita. Cosa purtroppo non facile, soprattutto oggi di fronte ad una crisi di governo dagli esiti quanto mai incerti».

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