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Lavoratrici della portineria della Provincia protestano: «Basta lavoro malpagato»

Lavoratrici della portineria della Provincia di Padova da oggi si trovano di fronte ad un peggioramento delle loro condizioni contrattuali a seguito del cambio di appalto, per questo hanno manifestato di fronte agli uffici alla Stanga

«Le lavoratrici della portineria della Provincia di Padova da oggi si trovano di fronte ad un peggioramento delle loro condizioni contrattuali a seguito del cambio di appalto.Era stato garantito che la gara d'appalto avrebbe richiesto all'appaltatore entrante per lo meno il CCNL Multiservizi, sempre considerato lavoro povero per le basse paghe, ma un po' più alte del ccnl servizi fiduciari - ma un giorno prima dell'inizio del nuovo appalto l'azienda entrante ha comunicato alle lavoratrici che avranno il contratto Servizi Fiduciari, ormai noto per le sue paghe da fame e in violazione dell'art.36 della Costituzione Italiana». Sono i delegati di Adl Cobas che hanno deciso di sostenere queste lavoratrici che si sono date appuntamento davanti alla sede degli uffici della Provincia di Padova per manifestare il loro dissenso su quanto sta loro accadendo. 

Spiegano i delegati: «Dopo i vari  incontri intercorsi con la Provincia di Padova, nei quali abbiamo rivendicato una retribuzione dignitosa per le dipendenti addette alla reception, ci era stato assicurato che nel nuovo appalto non ci sarebbero state più aziende che applicavano contratti collettivi come quello applicato dalla Hexiss, ovvero il CCNL "SAFI" che, assieme al CCNL Servizi Fiduciari, sono stati dichiarati in violazione dell'art. 36 della Costituzione Italiana dalle sentenze di diversi tribunali, in quanto prevedono paghe da fame e non garantiscono una vita degna alle persone e alle loro famiglie». Da Adl riferiscono di un accordo preso poi non rispettato: «Ci era stato altresì garantito che l'appalto avrebbe richiesto per lo meno il CCNL Multiservizi, che sebbene sia anche questo un contratto che viene considerato tra quelli del "lavoro povero", per lo meno prevede una retribuzione comunque migliore dei contratti sopra citati. Abbiamo appreso  solo venerdì 14 settembre che l'azienda che subentra nell'appalto a partire dal 16 settembre 2023 applicherà il CCNL Servizi Fiduciari con qualche leggero adeguamento. Si ritiene scandaloso che un ente pubblico come la Provincia di Padova permetta che ci sia al suo interno del personale sottopagato, che pur lavorando non è in grado di arrivare a fine mese per la paga oraria da fame e si ritiene scandaloso che si permetta che vengano applicati dei contratti collettivi che violano la Costituzione Italiana, come accertato da numerose sentenze. A fronte di tutto ciò, considerando anche il vertiginoso aumento del costo della vita,  non possiamo fare finta di nulla e pertanto ci vediamo costretti a mettere in campo tutte le azioni possibili per denunciare questa situazione scandalosa, perchè ciò sta avvenendo all'interno di un ente che dovrebbe tutelare gli interessi della comunità, ma di contro non tutela i diritti dei lavoratori e  non rispetta la Costituzione Italiana;  questo viene fatto nonostante oggi il dibattito pubblico e politico stia affrontando il tema del "lavoro povero", in quanto ormai è noto a tutti che questo sia un problema serio che deve essere assolutamente risolto». Al termine di questa giornata di mobilitazione il sindacato ha fatto sapere che una prima cosa è stato ottenuto un aumento di 100 euro in più al mese per ogni lavoratrice, ma questo è solo uno dei punti messi in discussione e che la vertenza è solo all'inizio. 

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