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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Malvestio licenzia, i lavoratori scioperano

Venerdì 17 dalle 14 alle 17 si terrà uno sciopero con presidio fuori dai cancelli della Malvestio a Villanova di Camposampiero per contestare la scelta dell’azienda di licenziare 25 dipendenti su 202

I lavoratori e le lavoratrici della Malvestio hanno deciso di incrociare le braccia anche a seguito dell’incontro con l’azienda in cui la proprietà ha confermato la volontà di licenziare con i criteri di legge, scegliendo chi mandare via senza preavviso, seppure a fronte di un minimo indennizzo, mentre le organizzazioni sindacali, in via prioritaria, hanno richiesto fosse utilizzato come unico criterio quello della volontarietà da parte dei dipendenti, con successiva disponibilità da parte delle OO.SS. a contrattare una congruo incentivo all’esodo.

Licenziamento

L’azienda ha aperto il 2 febbraio una procedura di licenziamento collettivo di 25 dipendenti, motivando tale scelta come una necessità per rivedere le strategie produttive, con lo scopo di sviluppare prodotti ad alta tecnologia che possano garantire maggiore margine. Tale situazione è stata causata da una diminuzione delle commesse e contrazione di fatturato registrata nel 2022, dopo due anni di fortissimi guadagni.

Malvestio

La Malvestio è una società a socio unico fondata 80 anni fa a Villanova di Camposampiero che produce e commercializza arredi per strutture ospedaliere e per case di riposo, è quindi, ovvio che negli anni 2020 e 2021 il suo fatturato sia stato molto più alto di quelli del 2019 e del 2023. Nel periodo del lockdown dovuto al Covid nel 2020 la Malvestio è stata una di quelle aziende che non ha mai cessato la produzione avendo commesse continue in prevalenza dall’Italia, ma anche dall’estero. «Fortunatamente - spiegano dal sindacato - quel periodo di forte emergenza si è concluso e con un ampio margine di tempo l’azienda avrebbe potuto e dovuto prevedere la necessità di modificare la produzione, dopo aver saturato totalmente il proprio bacino di riferimento. È ovvio che dopo l’onda di altissimi acquisti il mercato si sia fermato, per questo è l’azienda che avrebbe dovuto provvedere per tempo ad una diversificazione dei prodotti. Una mancata lungimiranza imprenditoriale non può essere pagata in questo modo dai lavoratori e dalle lavoratrici che, in questi anni, hanno sempre lavorato moltissimo, facendo doppi turni e straordinari per il bene dell’azienda.

Sindacati

«Abbiamo cercato di capire se fosse possibile aderire alla cassa integrazione straordinaria, ma l’azienda ha rifiutato l’opzione, abbiamo chiesto anche di ridurre il numero dei licenziamenti e neppure su questo ci ha dato una risposta positiva, ma è rimasta sul vago. Chiediamo all’azienda di concordare con noi le regole di gestione della procedura. I lavoratori e le lavoratrici della Malvestio hanno dato il 100% e anche più, essendo sempre stati fra i lavoratori essenziali e indispensabili visto ciò che producono, ora vengono trattati come pesi morti, senza né il dovuto riconoscimento per l’impegno passato né il rispetto per le loro professionalità e per la loro dignità», hanno dichiarato Anna Zanoni della Fiom Cgil di Padova e Roberto Norbiato della Fim Cisl di Padova.

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