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Economia

Monte dei Paschi incorpora Antonveneta, marchio a rischio

La banca padovana già controllata da Mps sarà ora definitivamente incorporata in seguito al piano industriale del gruppo per ridurre i costi. E non è detto che il logo di Antonveneta rimanga nelle filiali del Nordest, alcune in chiusura

Il Monte dei Paschi, all'interno del nuovo piano industriale 2012-2015 che prevede la "completa razionalizzazione dell'assetto del gruppo con incorporazione delle controllate e chiusura di 400 filiali" con la previsione di un utile netto consolidato di 630 milioni di euro a fine periodo, ha deliberato l'incorporazione della padovana banca Antonveneta.

A MAGGIO: PERQUISIZIONI DA ANTONVENETA PER ACQUISIZIONE MONTE PASCHI

MARCHIO A RISCHIO? Il marchio locale, quindi, potrebbe presto sparire dalle filiali del Nordest, anche se ''l'attuale regolamentazione bancaria - spiega l'ad Fabrizio Viola - permette di fare operazioni di aggregazioni e fusioni e di mantenere i marchi secondo certe caratteristiche e regole. Lo valuteremo nel merito. Il tema del marchio deve essere valutato in funzione del valore aggiunto che il marchio dà, non sono più i tempi per tenere delle icone ma dobbiamo utilizzare il marchio per la forza che esprime nei confronti della clientela''.

SPORTELLI IN CHIUSURA. Il piano industriale per ridurre i costi operativi di 565 milioni di euro, con una variazione annua negativa del 4,3%, prevede anche la chiusura di ben 400 sportelli a livello di gruppo. Viola ha spiegato che non riguarderanno solo il Nord Est. ''Il gruppo Montepaschi - ricorda Viola - ha fatto acquisizioni non solo nel Nord Est ma anche in altre parti d'Italia. Non si può concludere che ci sarà una concentrazione sul Nord Est'' nelle chiusure.

TAGLI AL PERSONALE. Nell'arco del piano, è prevista poi una riduzione di 4.600 posti di lavoro come conseguenza della cessione di asset (1.200 dipendenti), di razionalizzazione del gruppo e di esternalizzazione delle attività di back-office (2.300 dipendenti), oltre ai processi di esodo per coloro che hanno maturato il diritto alla pensione. Il programma di tagli prevede una "riduzione della base dei costi del 16%" tra il 2012 e il 2015 e "l'esternalizzazione del back-office preservando i livelli occupazionali del personale coinvolto". Previste anche azioni sul fronte dei dirigenti con una sforbiciata di 100 unità, pari al 20% del totale, e il taglio "one-off" del 5% della retribuzione per 12 mesi.

 

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