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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

"Padova rischia di diventare la Disneyland della grande distribuzione": l'allarme di Ascom

Il presidente Patrizio Bertin: "Basta centri commerciali, serve subito una moratoria. E il caso di Due Carrare sia da esempio"

"Serve subito una moratoria". La priorità nell'agenda di Ascom Padova è evitare che l’Iva aumenti, ma a seguirla a ruota c’è la questione dei centri commerciali. E Patrizio Bertin chiede interventi immediati.

Padova come Disneyland?

Il riferimento è legato al via libera alle grandi strutture di vendita conseguente al giudizio del Consiglio di Stato, il quale ha stabilito che a Padova gli unici limiti sono quelli urbanistici. Il presidente di Ascom Padova si rivolge quindi al Governo che verrà: “Siano cinque, quattordici o cento, va detto che nuovi insediamenti sarebbero deleteri per l’equilibrio del comparto commerciale non solo cittadino ma anche di un buon numero di comuni della provincia e di quella limitrofa di Venezia, per cui qualcosa bisogna pur fare”. E Bertin utilizza un paragone efficace per sottolineare il rischio concreto: “Adesso si tratta di capire quali siano le strade da percorrere per evitare che Padova diventi la 'Disneyland della grande distribuzione organizzata'. Ed in questo senso, oltre ad un appello all’attuale amministrazione perché adotti tutte le contromisure possibili, riteniamo che la norma regionale continui a rappresentare un utile baluardo contro una proliferazione che già adesso, nella nostra regione, significa 550 metri quadrati di superficie occupata dalla grande distribuzione per 1000 abitanti, una cifra persino superiore alla Lombardia che si attesta appena sotto i 500 metri quadrati sempre per 1000 abitanti”.

Il precedente di Due Carrare

Ma da dove nasce l’idea della moratoria che Bertin propone al possibile nuovo governo giallo-verde?
“Nasce dalla positiva esperienza di Due Carrare dove una battaglia che sembrava persa in partenza si sta trasformando in una vittoria degna di diventare un esempio “di scuola”. A Due Carrare, contro l’idea del mega centro commerciale abbiamo avuto, al nostro fianco, parlamentari e consiglieri regionali sia del Movimento 5 Stelle sia della Lega. Convinti come noi che il mega centro avrebbe rappresentato un danno all’ambiente, alla cultura, all’economia e alle nostre tradizioni”. È dunque a quei parlamentari e a quei consiglieri regionali che Bertin fa appello nella convinzione che le motivazioni che hanno sottinteso alla mobilitazione per Due Carrare possa essere riproposta anche a livello nazionale. “Dove – conclude Bertin – a questo punto auspichiamo anche che venga ripresa la questione delle chiusure festive abolite dal governo Monti”.

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