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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Affitto dei negozi, salta definitivamente la proroga della cedolare secca

Silvia Dell'Uomo, presidente degli agenti immobiliari della Fimaa Ascom Confcommercio di Padova, commenta: «Non solo non si fa nulla per disincentivare la concorrenza sleale, ma si fa di tutto per favorire la chiusura dei negozi tradizionali»

In molti hanno sperato che la proroga per la cedolare secca al 21% (l’aliquota agevolata introdotta dalla legge di bilancio 2019 per i contratti di locazione commerciale stipulati nell’anno in corso) potesse valere anche per il 2020. E invece è definitivamente saltata.

Niente proroga

Una scelta che scontenta tutti, a partire da Silvia Dell'Uomo, presidente degli agenti immobiliari della Fimaa Ascom Confcommercio di Padova. La quale afferma: «Non solo non si fa nulla per disincentivare la concorrenza sleale, ma si fa di tutto per favorire la chiusura dei negozi tradizionali, non solo a danno del comparto immobiliare ma anche del commercio al dettaglio e della sicurezza delle nostre città, che vedono sempre più vetrine spegnersi e saracinesche chiudere definitivamente». La proroga dell’aliquota, pur non rappresentando l’unico elemento a potenziale favore, avrebbe comunque favorito la locazione degli immobili commerciali sfitti, rivitalizzando il tessuto sociale delle città e disincentivando la desertificazione dei centri storici. Aggiunge Silvia Dell'Uomo: «Resta poi un rammarico di fondo, ed è quello di vedersi cambiare le carte in tavola ad ogni piè sospinto. E questo, pur non rappresentando una novità, per chi fa impresa ha il valore di una pugnalata alle spalle. Così il governo invece di disincentivare la concorrenza sleale e far emergere il sommerso, incentiva la chiusura dei negozi di prossimità. Infatti, senza la cedolare secca del 21% sull'affitto, la pressione fiscale potrà arrivare al 48%».

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