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Economia

Addio alle carte carburanti dal primo luglio, l'Ascom Padova non ci sta

Il presidente Bertin: "Caccia alle streghe che daneggia i piccoli contribuenti"

Dal 1° di luglio addio alle carte carburanti, entra in gioco la fattura elettronica. Uno degli ultimi emendamenti inseriti nella finanziaria approvata in chiusura d’anno prevede la “rottamazione della carte carburanti” che, dopo quella data, non saranno più considerati documenti validi per detrarre il costo e per recuperare l’iva.

FATTURA ELETTRONICA

La modifica prevede che il pagamento del rifornimento avvenga solo con strumento tracciabile (carta di credito, di debito o prepagata). Dunque addio ai contanti e il gestore emetterà fattura elettronica che verrà recapitata direttamente alla casella pec dell'impresa (la posta elettronica certificata che ha valore di raccomandata). "Un cambiamento non da poco nelle abitudini delle imprese - commenta il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin - che sa tanto di caccia alle streghe e che, in nome di una lotta all'evasione che dovrebbe scovare chissà quali grandi evasori, finisce per danneggiare soprattutto i piccoli contribuenti". Che in questo caso appartengono a tutte le categorie, come sono tante le domande al riguardo. Resta, ad esempio, da stabilire come dovranno attrezzarsi i gestori soprattutto di questi impianti alle prese con non si sa quante fatture elettroniche giornaliere. Lo stesso dicasi, ad esempio, per gli agenti e rappresentanti che potrebbero avere decine di nuovi fornitori con evidente aggravio di costi amministrativi. Infine saranno immolati sull'altare della modernità (?) e della lotta all'evasione le cartolerie che non venderanno più i carnet delle, a quel punto, superate schede carburante.

GRANDE FRATELLO

"Una semplicistica idea che vuole ogni piccolo imprenditore marchiato col bollino di “evasore di qualità” - sottolinea il presidente dell'Ascom - sta autorizzando l'amministrazione finanziaria a replicare quello che George Orwell chiamava il "grande fratello", ovvero un controllo su tutta la nostra vita che deve sempre e comunque essere "tracciata". Il discorso vale per le schede carburante come per l'obbligo di accettare pagamenti con carte o bancomat. Il tutto mentre la web tax si è praticamente sciolta come neve al sole ed i grandi gruppi dell'e-commerce continuano a non pagare un euro di tasse o, nella migliore delle ipotesi, versano cifre che definire ridicole è atteggiamento buonista". "Un tempo - conclude ironico Bertin - i biglietti da visita riportavano nome e titolo della persona. Adesso converrà indicare anche la casella Pec dell’impresa. Non sia mai che facendo un rifornimento in un paesino sperduto, non ci si dimentichi del prezioso indirizzo: potremmo metterci nei guai e con noi mettere nei guai anche l'incolpevole benzinaio!"

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