rotate-mobile
Economia

Pmi all'attacco: "In galera i delinquenti veri non vanno, Stato a colpo sicuro contro chi paga"

Lo sfogo è di Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova e presidente dell'Unione Provinciale Imprese, che pone l'accento sulla durezze delle norme che colpiscono i piccoli imprenditori. Poi ricorda: "Chi delinque resta impunito"

Duro sfogo di Fabio Di Stasio, direttore di Artigianfidi Padova e presidente dell'Unione Provinciale Imprese il quale denuncia un sistema che "tartassa i piccoli imprenditori e lascia impuniti i delinquenti veri".

CHINA INGROSS. Sul suo tavolo l'ennesima questione di durezza delle norme nei confronti di chi cerca di essere in regola e per un banale errore, rischia di finire sotto processo: "Leggo - continua Di Stasio - di un Centro Ingrosso Cina dove si vende di tutto: medicinali non autorizzati, giocattoli pericolosi, addirittura alimentari di non si sa bene di quale provenienza, capi di abbigliamento che causano danni permanenti alla pelle, il tutto rigorosamente senza che si paghi un euro di tasse, eppure il centro prolifera e nessuna autorità sembra in grado di ordinarne la chiusura. Per contro ad un nostro associato viene contestato dall'Arpav la mancata adozione dei quaderni per la registrazione dei controlli di manutenzione di un magazzino. Non dunque il mancato rispetto, sostanziale, delle norme in materia ambientale, ma solo la mancata adozione dei registri. Un peccato decisamente veniale al cospetto di chi, scientemente, inquina l'ambiente ma con i registri perfettamente vidimati".

ANELLO DEBOLE DEL SISTEMA. Una questione di sostanza che, per il malcapitato, significa "adempimento delle prescrizioni pena la denuncia all'autorità giudiziaria" e comunque pagamento (scontato) di 3.250 euro di multa che, una volta saldata, farà decadere il reato: "Continuo a sostenere - dichiara - che visto che non si possono mandare in galera i delinquenti veri, che non si possono far pagare le tasse ai grandi evasori, che si salva il mega impianto industriale anche se ha inquinato la falda acquifera, si preferisce andare a colpo sicuro: l'amministrazione dello Stato (in senso ampio) ha individuato nella piccola impresa l'anello debole del sistema, nel senso che solo la piccola impresa riconosce alla sanzione un valore, la paga e cerca di essere in regola fino al prossimo controllo dal quale, di sicuro, risulterà che qualcosa non è in regola per fare ulteriore cassa. Anche in questo - conclude Di Stasio - le nostre amministrazioni statali si confermano di una sensibilità senza pari: per un'Equitalia che annuncia in pompa magna che "non invierà raccomandate dall'8 al 22 agosto", c'è sempre un'Equitalia che procede al pignoramento il 3 agosto ed un'Arpav che chiede di ottemperare alla prescrizione nell'arco di 8 giorni. Lascio a chi legge ogni commento e mi chiedo: da chi dobbiamo attenderci la prossima multa?" 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pmi all'attacco: "In galera i delinquenti veri non vanno, Stato a colpo sicuro contro chi paga"

PadovaOggi è in caricamento