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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia

Pubblico impiego: anticostituzionale il prelievo per il Tfr del 2,5% dal 2011

Usb ha predisposto un modello per la richiesta che è reperibile presso la sede di Usb Padova ad Albignasego, in via Modigliani 11

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

La Corte costituzionale con sentenza N. 223 dell’11 ottobre 2012 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 12, comma 10, del DL 78/2010 nella parte in cui non esclude l’applicazione a carico del dipendente della rivalsa del 2,5%. Ma andiamo con ordine.

Il DL 78/2010, convertito nella Legge 122/2010, oltre a bloccare il rinnovo dei contratti e a congelare le retribuzioni dei lavoratori pubblici, con l’art. 12, comma 10, ha modificato l’istituto della buonuscita a decorrere dal 1° gennaio 2011, applicando a tutti i dipendenti pubblici assunti prima del 2001 l’istituto del TFR (trattamento di fine rapporto) previsto per i privati.

Per quelli assunti dal 1° gennaio 2001 il TFR era già previsto. Tuttavia, mentre il TFS (trattamento di fine servizio) era alimentato da un accantonamento del 9,6% calcolato sull’80% della retribuzione, di cui il 2,5% era a carico del lavoratore, per il TFR è accantonato il 6,91% sempre calcolato sull’80% della retribuzione (mentre per i privati è sul 100%) e l’intera quota è a carico delle amministrazioni.

Dal 2011, quindi, le amministrazioni avrebbero dovuto interrompere il prelievo del 2,5% ma così non è stato. La sentenza della Corte costituzionale, che avvalora i pronunciamenti dei TAR di alcune regioni, sembra rimettere le cose a posto, dichiarando la violazione degli artt. 3 e 36 della Costituzione, poiché si è determinato un ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli del privato.

Ora le amministrazioni dovrebbero interrompere il prelievo del 2,5% e restituire le somme indebitamente trattenute. Ma è facile immaginare che il governo corra ai ripari per evitare di mettere mano al portafogli, o che faccia pagare agli stessi lavoratori pubblici, attraverso l’introduzione di un altro prelievo, la restituzione del maltolto. In ogni caso è bene organizzarsi per chiedere il rispetto del pronunciamento della Corte costituzionale.

La richiesta di restituzione della contribuzione illegittimamente prelevata deve essere individuale. A tale proposito USB ha predisposto un apposito modello. Per informazioni basta contattare la federazione USB di Padova in via Modigliani 11 ad Albignasego, o telefonare allo 049680538, o mandare una mail a padova@usb.it
 

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