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Economia

Shopping natalizio a Padova: consigli per gli acquisti

La manovra del governo Monti frena solo in parte la corsa al regalo. Spazio all'artigianato, regali utili come corsi di formazione, pacchetti wellness, lezioni di lingua e sport e il ritorno in auge della cara vecchia "busta" della nonna o della zia

Crisi o non crisi, il Natale sta arrivando e porta con sé il consueto carico di pandori e panettoni al supermercato, ninnoli e dolciumi nei mercatini, idee regalo nei negozi, come ogni anno. O forse no? I negozi, apparentemente, sono colmi di articoli e le vetrine regolarmente addobbate... Ma davvero è un Natale come tanti altri? Come stanno reagendo, negozianti e consumatori, alla pesante crisi che da mesi ormai condiziona il mercato del nostro paese?

PORTAFOGLI LEGGERO. I padovani, come tutti gli italiani, quest'anno si avviano ad affrontare le feste a cuor pesante e portafogli leggero, gravati come saranno dalla spada di Damocle della grande manovra disegnata dal governo Monti.

TRA TREDICESIME E DEBITI. Le cifre raccolte da Confesercenti fanno sapere che in generale i padovani, in controtendenza rispetto ad altri italiani, riceveranno in media tredicesime più sostanziose rispetto al 2010 (12 milioni in più, circa 580), ma le spenderanno maggiormente per il pagamento di debiti, mutui, bollette, tasse (nove padovani su dieci ritengono che la manovra Monti inciderà pesantemente sui propri acquisti di Natale) piuttosto che in spese, viaggi e regali (15% in meno, circa 23 milioni di euro).

REGALI "DIVERSI". Ciò nonostante i consumatori patavini non sembrano voler rinunciare completamente alla corsa ai regali, soprattutto quelli destinati ai bambini, quasi in segno di speranza per i mesi che verranno. Certo, si prevedono pacchi dono più cheap, ma la sensazione è che non ci si darà all'austerity totale. Piuttosto, si cercheranno nuove tipologie di regalo: spazio quindi all'artigianato, che dà spinta alla piccola e media imprenditoria a dimensione locale a discapito delle potenti multinazionali - che meno stanno risentendo della crisi; regali utili come corsi di formazione, pacchetti wellness, lezioni di lingua e sport; e ritorno in auge della cara vecchia "busta" della nonna o della zia.

Le vetrine natalizie dei negozi di Padova (foto di Valentina Marsiglia)



VENDITE PROMOZIONALI. I negozianti, dal canto loro, non versano in condizioni migliori, impegnati a smaltire come possono  l'invenduto autunnale. Nel centro storico, così come nei centri commerciali, è tutto un fiorire di vendite promozionali, fuori tutto per rinnovo locali, liquidazioni e offerte "prendi tre paghi due", come si usava con i celebri fustini di detersivo. Le si prova tutte insomma, anche prima di Natale, pur di vendere qualcosa in più.

SOTTOCOSTI E SOTTOPREZZI. A voler comprare davvero, però, bisogna fare attenzione. Può capitare di non trovare assortimento di taglie e colori e un numero esiguo di capi per articolo, sintomo della tendenza all'ordine "minimo". Come a dire che si fa poca scorta, per non rischiare di non esaurirla. Meglio del settore abbigliamento e calzature vanno elettronica e videogames, che tra sottocosti e sottoprezzi su articoli di richiamo si assicurano maggiori entrate e pareggiano i conti, anche se con margini di guadagno minimi. Su tutti, hanno la meglio smartphone e tablet, beni ormai considerati di prima necessità sopratutto da giovani e giovanissimi.

Quello del 2011 a Padova e dintorni sarà quindi un Natale di risparmio ma non troppo, nella speranza che lo sforzo di "far girare l'economia", alla lunga, premi un po' tutti.

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