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Da tutto il Nord: oltre 1.400 pensionati riuniti a Padova prima della manifestazione nazionale

L'assemblea si è tenuta nella mattinata di giovedì 9 maggio al Gran Teatro Geox e ha riunito i pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati

Se ne attendevano oltre mille. Ne sono arrivati quasi 1.500: grande partecipazione giovedì 9 maggio al Gran Teatro Geox a Padova per una delle tre grandi assemblee interregionali (le altre si sono tenute a Roma e a Napoli) organizzate dai pensionati di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilpensionati di tutto il Nord per rilanciare in modo molto forte la mobilitazione contro il Governo, che avrà il suo culmine nella manifestazione nazionale unitaria "Dateci retta" del primo giugno a Roma.

Assemblea Pensionati 2-2

I temi trattati

Questi i principali temi trattati, come indicato dagli stessi sindacati:

  • Pensioni: "Sono vent'anni che i pensionati subiscono meccanismi di rivalutazione parziale delle pensioni, con progressiva perdita del loro potere d'acquisto. Nel biennio 2012-2013 c'è stato addirittura il blocco delle indicizzazioni (penalizzati 420mila pensionati veneti). Nel settembre 2016 abbiamo sottoscritto un accordo col Governo precedente per tornare al meccanismo più equo previsto dalla legge 388/2000, a partire dal 1° gennaio 2019. La Legge di Bilancio 2019 ha stracciato questo accordo, introducendo sì più scaglioni, ma con una base di calcolo peggiorativa che fa sì che in tre anni ai pensionati italiani NON arriveranno 3,5 miliardi di euro (quasi 50 milioni di euro in Veneto). Si colpiscono le pensioni superiori di tre volte il trattamento minimo: interessa ora 533.879 pensionati veneti su un totale di 1.264.335".
  • Legge nazionale per la non autosufficienza: "Manca una legge quadro nazionale che stabilisca una volta per tutte criteri uniformi di riconoscimento della condizione di NA. Legge che riconosca i livelli essenziali di prestazioni sociali, la sperimentazione e la promozione di forme di residenzialità innovative; il riconoscimento della figura dei caregiver e la riorganizzazione dell'indennità di accompagnamento. In Veneto eravamo all’avanguardia: abbiamo dal 2009 una legge regionale sulla non autosufficienza, frutto delle battaglie dei pensionati, ma negli anni è stata ampiamente disattesa nella pratica e le risorse stanziate sono ampiamente inadeguate a coprire i bisogni dei circa 200mila anziani non autosufficienti veneti e delle loro famiglie. Anziani non autosufficienti che nel giro di 10 anni in Veneto aumenteranno a 500mila (cfr. rapporto Osservasalute 2017). Chiediamo alla Regione l’aumento delle impegnative di residenzialità, sia in termini numerici (ora ne mancano circa 8mila a coprire i posti autorizzati) che di valore economico (gli importi sono praticamente fermi al 2009)".
  • Riforma delle Ipab: "Il Veneto, insieme alla Sicilia, è l'unica regione d'Italia a non aver recepito la legge 328/2000 che prevedeva la trasformazione delle Ipab in aziende pubbliche di servizi alla persona rientranti nelle reti di servizi territoriali. In questi quasi 20 anni, peraltro con la stessa maggioranza al governo, la Regione ha lasciato decadere diversi progetti di legge tra cui l'ultimo, il pdl 25/2015 addirittura a firma del presidente Zaia, che è fermo in V commissione perché scavalcato dai provvedimenti su Azienda Zero e il nuovo Pssr 2019-2023. Il risultato è stato favorire negli anni il libero mercato, concedendo accreditamenti con troppa facilità (i posti letto nella residenzialità privata in Veneto superano quelli delle strutture pubbliche, 16.218 contro 15.274, dati 2017). Con l’importo delle impegnative di residenzialità sostanzialmente invariato dal 2009, la quota alberghiera delle tariffe è diventata insostenibile anche perché le Ipab hanno costi di gestione molto maggiori rispetto alle Case di riposo, con cui si è creata una concorrenza sleale".
  • Invecchiamento attivo: "Abbiamo ottenuto in Veneto un’importante legge sull’invecchiamento attivo (con lo stanziamento di 800mila euro), perché sono indispensabili politiche per favorire il ruolo attivo degli anziani nella società e favorirne il loro riconoscimento sociale. Spi, Fnp e Uilp vigileranno affinché le risorse vengano utilizzate concretamente e che la legge venga finanziata anche nei prossimi anni".

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