Safilo, firmato accordo "salva esuberi": a Padova ridotti da 100 a 20
E' stato siglato l'accordo con le parti sindacali per evitare che l'azienda dia il via ai maxi licenziamenti paventati il mese scorso. Il numero maggiore di lavoratori penalizzati a Longarone mentre meno penalizzata Padova. Non dovrebbero esserci, inoltre, esternalizzazioni
E’ stato siglato l’accordo tra l’azienda Safilo e i sindacati.
DALL'ANNUNCIO AGLI ESUBERI. Dopo l’annuncio shock dei 1000 lavoratori in esubero, fatto in seguito all’addio del marchio Armani, per gli stabilimenti veneti di Padova, Santa Maria di Sala e Longarone si stava già pensando al peggio. Solo nella sede di Padova erano 100 i lavoratori considerati in esubero.
PADOVA "SALVATA". In seguito all’accordo, però, firmato in queste ore con i sindacati, un primo passo avanti è stato fatto: i 1000 esuberi sono stati ridotti a 670 ripartiti in circa 400 a Longarone, 250 a Santa Maria di Sala mentre a Padova si parla di “appena” una ventina di esuberi. Inoltre l’azienda si è impegnata a cancellare le esternalizzazioni: ogni progetto di lavoro resterà interno e permetterà così di salvare circa 114 posti di lavoro.
LE ORE DI LAVORO. L'esubero lavorativo sarà distribuito tra i lavoratori dei tre siti produttivi italiani (Longarone, Santa Maria di Sala e Martignacco) e della sede di Padova con una riduzione dell'orario di lavoro coperta, per l'aspetto salariale e contributivo, dal ricorso ad una cassa integrazione straordinaria nell'ambito di un contratto di solidarietà della durata di 24 mesi.
IL PIANO DI RILANCIO. Secondo quanto riferisce la Cisl, sarebbe stato anche abbozzato un piano di rilancio del marchio: l'azienda, infatti, prevede una riorganizzazione della rete di vendita (già annunciata ed avviata) e la ricerca di nuovi marchi da produrre valorizzando le capacità e le professionalità presenti nei processi di industrializzazione dei prodotti.
